Pagina 4 di 9 Gesù è chiamato: Logos, Dabar, Verbo =Parola Tanti termini per un unico significato. Gesù è la Parola di Dio Incarnata, è il Verbo, la seconda persona della Santissima Trinità che è venuto a Rivelarci il Padre e la vita Trinitaria. Il termine: "Parola", è tradotto in greco con: Logos, in ebraico con: Dabar. Nel Vangelo di Giovanni Colui che era presso Dio ed era la luce del mondo, Gesù, è chiamato Verbo: "In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste." (Gv 1,1-3)
Il termine logos è molto diffuso nella cultura greca, la cui speculazione filosofica vede il logos come ordine iscritto nelle cose, come principio di intelligibilità di tutte le cose (Logos da légein= raccolta, principio, proporzione, rapporto). Da questo termine greco resta però fuori l'idea che il logos possa essere realtà dinamica che entri nella storia e la trasformi. Quest'ultima idea era invece compresa nel significato ebraico del termine Parola=Dabar, già presente nel 1° libro biblico, la Genesi. La Praola è dinamica, crea il mondo, il quale non viene dal caos e dall'oscurità inintelligibile, ma viene dall'ordine di una Parola, pre-esistente, capace di ordinare. Parola che scaturisce da un Dio che è Pensiero, la cui Parola ne attua le idee, i progetti. Parola che è anche dialogica, perché esprime la volontà del Creatore di entrare in relazione con le sue creature. La parola di Dio ha vari aspetti. E' quella che fa esistere l'intero universo e lo mantiene nell'essere. La Parola di Dio è capace di costruire un popolo e farlo suo alleato. Dio manifesta la sua volontà verso il popolo con i suoi comandamenti: le 10 parole, "che costituiscono l'insostituibile fondamento di tutti i doveri morali della vita e dell'alleanza per Israele". "Al tradimento di Adamo Jahvè risponderà impegnandosi nelle vicende di un popolo, che sarà l'espressione della sua volontà di salvezza nei confronti dell'umanità: la Legge e i Profeti saranno la "parola" che Egli rivolgerà a questo popolo perché resti fedele all'alleanza e possa così giungere alla liberazione , alla Terra promessa. La Legge è la via per la vita: è la parola (sal. 119) che, ascoltata, permette al popolo di mantenere l'Alleanza con Dio e, con questa, avere Jahvè dalla sua parte (Es 23,20). I profeti richiameranno le esigenze dell'Alleanza al popolo che, una volta entrato nella terra promessa, tende, sotto l'influenza dei popoli vicini a dimenticarle comunque, dopo la distruzione del regno d'Israele la loro parola proclamerà la fedeltà di Dio alle sue promesse, nonostante tutto, e indirizzerà la speranza verso l'epoca messianica." Nel Nuovo testamento sono tre i passi in cui Gesù è esplicitamente chiamato Logos: Gv 1,1; 1 Gv 1,1; Ap 19,13. Si deve tener presente che già negli Atti, ciò che la prima comunità cristiana annuncia è sì il Vangelo, in generale, ma in particolare annuncia Gesù di Nazareth, che è la Parola di salvezza. Allo stesso modo sia San Paolo che San Giovanni parlano di Gesù come della Parola. Restando tipica degli scritti giovannei, tale attribuzione. Vediamo infati che nel prologo di Giovanni: 1,1 ss. si afferma che la realtà di Dio e la sua rivelazione la si trova in Gesù, nella carne di Gesù di Nazareth. In lui ha preso forma la Parola stessa di Dio. Questa condizione di "carnalità" di Gesù dice anche come la storia non può essere compresa al di fuori della volontà di Dio e dell'Alleanza con lui. La Parola rivela, dunque, la logica e il senso sia del creato che della storia. Nel Prologo si dice che in Gesù, logos fatto carne, si incontra la vera e definitiva rivelazione di Dio agli uomini, non più nella legge di Mosè . E' Gesù l'Unigenito che manifesta la volontà del Padre e non più le tavole del Sinai. Nella carne di Gesù si realizza la nuova e definitiva Alleanza fra Dio e il suo popolo. "E' Lui la Parola che si deve ascoltare, la Legge che si deve seguire; in Lui si rivela e si autocomunica definitivamente Dio stesso" Ed è per questo che Gesù è il più grande dei profeti, anzi è il Profeta per antonomasia, appunto perchè Egli è la Parola, il Verbo, la rivelazione piena e definitiva di Dio. "Dio non se ne è rimasto nell'alto dei cieli, ma ha condiviso la nostra condizione, la nostra storia: questa è la logica di Dio fin da principio, il definitivo Verbo di Dio agli uomini. Per questo la fede cristiana non comincia da una definizione di Dio, ma dalla conoscenza di Gesù Cristo". E tutta la storia non è comprensibile se non come storia di salvezza, quella salvezza che non è l'ordine cosmico, che non è la legge, ma è l'ordine portato dalla Parola di Cristo. Tale Parola richiede non solo di essere conosciuta, ascoltata, ma soprattutto accolta, e messa in pratica, perchè attraverso l'aggancio ad essa ciascun fedele porti il suo frutto, e tale frutto sia abbondante e rimanga. Questa parola non ci viene più dall'esterno come per la legge di Mosè, ma accolta dalla predicazione apostolica la verifichiamo all'interno del nostro cuore, dove troviamo le radici di essa. La Parola, infatti ci ha creati, e viene iscritta nel cuore dell'uomo: "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi".- (Ez.35,25)
Gesù è la Parola definitiva di Dio Padre: "Nei tempi antichi Dio ha parlato molte volte e in molti modi ai nostri Padri, per mezzo dei profeti; ora invece, in questi ultimi tempi, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1-2).
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