Gesù è chiamato
Il Profeta
E’ una figura ben conosciuta dal popolo ebraico dell’AT. Il Profeta non è l’estatico, l’invasato o l’indovino, ma è colui che per vocazione, e magari controvoglia spiega al popolo il significato religioso di ciò che accade” . Ci dice G. Ravasi che: “ Il vero profeta è la coscienza critica del suo tempo. “il profeta dev’essere testimone davanti agli uomini della sua esperienza religiosa, dev’essere bocca e portavoce di Dio, annunciatore delle parole di Dio agli uomini” (Sant’Agostino). Proprio perché trasmette un messaggio vivo di Dio, il profeta è per eccellenza uomo del presente, coinvolto nelle vicende della sua storia….”
Il profeta non è colui che predice il futuro ma è colui che, mosso dallo Spirito, sa leggere nella storia la parola di Dio. E questa parola non viene comunicata dal profeta solo mediante la comunicazione verbale ma il profeta annunzia con la testimonianza di tutta la sua vita.
Gesù è tutto questo ma anche di più. Egli non annuncia semplicemente la parola di Dio, ma è la Parola definitiva di Dio. E’ il Verbo (Parola) del Padre. E’ la Parola ma non ricevuta per una rivelazione come fu per san Paolo o per i profeti, Gesù afferma che Egli è la Parola fatta carne. Egli annuncia ciò che ha visto e udito quando era presso il Padre, e solo lui è testimone di questo.
“Dio nessuno l’ha mai visto proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" - (Gv 1,18)
"Avete inteso che fu detto agli antichi... ma io vi dico"
(Mt, 5,20 e ss.)
Il titolo di profeta deve essere messo in relazione con un'altro titolo attribuito a Gesù quello di logos, perchè entrambi mettono in evidenza l'attività principale di Gesù quella di essere il rivelatore. La predicazione di Gesù non è solo comunicazione di verità, ma interpretazione della storia alla luce dell'alleanza.