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Meditazioni sulla preghiera: Anima Christi

 

Si sa che questa preghiera esisteva prima di sant’Ignazio di Loyola, ma si può dire che egli l’ha fatta sua. Ha contribuito notevolmente a diffonderla grazie alla prassi dei suoi Esercizi Spirituali. La preghiera è come divisa in due parti: la prima è composta da un gruppo di invocazioni contraddistinte dalla parola Cristo; la seconda è  introdotta dalla formula invocatoria: o Buon Gesù

Nel primo gruppo si invoca Cristo, in modo particolare ciò che appartiene alla sua umanità: corpo, sangue, acqua, passione, e ad ognuno di questi aspetti è collegata una azione: santificare, salvare, inebriare, lavare, fortificare. La preghiera è rivolta direttamente verso l’umanità di Cristo e al Mistero della sua persona.  Infatti :

* rivolgersi alla sua anima e al suo corpo significa fare memoria dell’incarnazione, per la quale il Figlio Unico ed eterno di Dio Padre si è fatto uomo.

* l’anima e il corpo sono lo strumento della nostra salvezza. L’anima perché in essa risiede la pienezza della grazia e della santità di Gesù, e il corpo perché la salvezza ci giunge solo toccando il corpo di Cristo

* inoltre si invoca anche la passione e gli elementi ad essa connessi: il sangue e l’acqua che escono dal costato di Gesù trapassato dalla lancia. La passione è invocata perché è la sorgente della nostra salvezza.

* A noi i frutti della salvezza, che ci arriva attraverso la passione,  sono dati nei sacramenti, che sono il prolungamento dell’incarnazione, e in modo particolare nell’Eucaristia. Con l’eucaristia noi tocchiamo Gesù, siamo da Lui toccati, e ci giungono gli effetti della salvezza operata dalla passione morte e risurrezione di Gesù.

Ci potremmo chiedere il perché di questa impostazione della preghiera. Non sarebbe stato più semplice rivolgersi direttamente a Gesù, invece che far intervenire tutti questi elementi che nel loro insieme già formarono il corpo di Gesù?

L’intenzione di chi ha composto la preghiera è di aiutare noi , oranti di oggi, ad accettare la mediazione che Gesù ha assunto incarnandosi e venendo a noi. Gesù ha assunto un’anima umana, un corpo, e  ha assunto anche il Mistero divino e umano della sua persona. Questo ci insegna a rivolgerci ai mezzi salvifici che ci sono messi a disposizione da tutta l’economia salvifica sacramentale, il Signore stesso ha voluto usare i segni sacramentali per salvarci, e i segni sacramentali sono composti di cose materiali e parole.

Nella seconda strofa introdotta dall’invocazione: “O Buon Gesù" si evidenzia la bontà di Gesù.  La grazia fondamentale che si chiede in questa parte della preghiera è quella di non essere mai separati da Lui, e cioè che a causa del peccato non ci succeda di essere separati in eterno da Lui . L’attenzione dell’orante è qui rivolta al momento della morte, in cui si chiede a Gesù di difenderci e gli chiediamo di:

- nasconderci dentro le sue piaghe come scudo contro la dannazione finale, o meglio, se vogliamo dirlo in positivo, gli stiamo chiedendo che le sue piaghe e il suo cuore ci siano difesa nell’ultimo momento della nostra vita, per ottenerci la grazia della perseveranza finale, quella grazia che ci consente di dire definitivamente sì a Dio senza più tentennamenti: Di dirGli: Sì io voglio stare per sempre con te, Rifiuto satana, anzi difendimi dalla sua malignità. Veramente secondo questa visione delle cose possiamo pregare che il Cuore di Gesù sia sempre per noi una dimora sia durante la vita che nel momento della morte che dopo la nostra morte.

Le piaghe di Gesù: le mani, i piedi, il costato, sono il frutto della sua passione sofferta a causa dei nostri peccati, ma anche l’effetto della sua stessa Misericordia, che ha stabilito così per salvarci, e dunque sono per noi sempre una dimora, un rifugio, uno scudo , dove trovare conforto aiuto e salvezza nei momenti della tentazione, del peccato, della morte. Sono un luogo di riposo, di sicurezza, di nascondiglio, perché intorno a noi e contro la nostra anima esistono dei nemici che vogliono rubarcela e farcela perdere in eterno, ma Dio ci dona una cittadella sicura per affrontare il buon combattimento della fede, nel Cuore di Gesù, e nei sacramenti.

Se noi dimoriamo in Cristo Gesù il maligno non può nulla contro di noi.

Alla fine quello che è e sarà importante e che noi al momento della morte dopo essere stati difesi da Gesù, perché glielo abbiamo chiesto, lo abbiamo cercato e invocato, veniamo chiamati a stare con Lui insieme a tutti gli altri santi. Ma per fare cosa? Per fare quello che fanno i santi in paradiso: lodare Dio nei secoli dei secoli.

La preghiera è bella anche perché è costruita nella relazione: io - tu che è la relazione fondamentale tra l’anima e Dio. La comunità cristiana non si regge e non avanza nel bene se ogni cristiano non costruisce in modo personale , intimo e riservato, il suo rapporto, la sua amicizia, il suo dialogo personale con Gesù. Questa preghiera, dunque, è costruita tutta intorno al Mistero di Gesù: Incarnazione, passione, risurrezione, battesimo ed eucaristia, cioè l’economia sacramentale della nostra salvezza.

 

 




 
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