Marzo
Siamo nelle mani del Signore
Le sante mani di Dio! Parliamo sempre del
cuore, del volto di Dio, santa Teresa parlava degli occhi di Dio; ma parliamo
poco delle mani del Signore. La liturgia ci fa pregare molte volte: “Nelle tue
mani, Signore, metto il mio Spirito”, ma ci pensiamo poco. Siamo nelle mani del
Signore, e noi sappiamo a cosa servono le mani: esse sono lo strumento
dell’operare. Dio ci prende con le sue mani e che cosa fa? Quello che gli pare.
Se lo si lascia fare, ci prende gusto, ma se gli si resiste, abbandona. Mani
benedette del Signore, che rappresentano tutta la fedeltà di lui nella nostra
vita, la sua presenza, la sua influenza! Lasciamolo fare sia quando agisce
attraverso i suoi messaggeri, e tutte le cose sono messaggeri suoi, come quando
agisce direttamente senza intermediari. Però ricordiamoci che il lasciarlo fare
nella gioiosa pazienza è precisamente il preludio e la disposizione migliore
per lasciarlo fare con quei modi ineffabili che lui sa....Impariamo a essere
docili. Lasciar fare il Signore nella nostra vita, lasciare che sia lui il
principio di ogni operazione e di ogni gesto...se noi non legassimo le mani al
Signore, chissà cosa farebbe di noi! Da tutta l’eternità ci ha pensati con un
determinato disegno. Un bel giorno ci ha fatti come una materia grezza: è stato
il giorno in cui siamo nati. E poi, da quell’artista che è, ha cominciato a
lavorare su questa materia per realizzare il capolavoro che da tutta l’eternità
egli ha pensato. E tutto quello che è in noi, per cui crediamo alle volte di
essere fatti male, nel disegno di Dio è permesso in funzione di quel capolavoro
che egli sta facendo giorno per giorno. È necessario che siamo nelle sue mani
materia docile, cioè che non abbiamo consigli da dargli, ma soltanto da
ricevere; che non abbiamo gusti da contrapporgli, perchè siamo fatti per lui e
per i suoi gusti. Non c’è nessun peccato che impedisca al Signore di fare un
santo, come non c’è nessuna miseria che impedisca al Signore di glorificarsi in
una santità.
Una mistica francese del 1800 scriveva: “-Il
Signore mi dice: lasciami fare, ma lasciami fare tutto...io non sceglierò, per
esaudirti, nè il giorno, nè l’ora, nè la forma che tu hai previsto e
voluti...coloro dai quali tu attendi, presso i quali tu cerchi, ti lasceranno e
coloro dai quali non attendi nulla verranno a te per un mio ordine... – Dunque:
Fare per Dio è qualcosa, ma lasciar fare Dio, ecco l’importante, il difficile,
il decisivo”