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3 - Il Sublime Mistero di Maria - II Parte - Sposa, Vergine e Madre
Indice
3 - Il Sublime Mistero di Maria - II Parte
II Parte
pagina 3
Sposa, Vergine e Madre
Nel silenzio di Nazareth
Cana
Calvario
Nel giorno di Pasqua
Conclusione
Tutte le pagine

 

 

 

 

 

Sposa, Vergine e Madre

 

Questo mistero operato in  Maria dalla potenza della Grazia di Dio, Le fa esclamare: “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente! " . Solo la potenza di Dio, che è il creatore di questa nostra natura , poteva conciliare verginità e maternità. Significativo, ma veramente tale, è che Dio si scelga per madre, sulla terra, una vergine! Questo rivela la grande stima che il Signore ha della verginità. Gesù stesso la  presenta come profezia del Regno futuro.

-         Nella vita futura (alla risurrezione) non si prenderà più né moglie né  marito (Mt 22,30)

-         E parlando della verginità (eunuchi) afferma: “chi può capire capisca….!” (Mt. 19,12)

 

“Perché il Signore ha voluto che in sua madre la verginità rimanesse intatta? E’ un mistero che ha bisogno non solo di essere creduto, ma anche contemplato, per renderci conto che questa condizione verginale (e consacrata a Lui - ndr) significa per Dio qualcosa di prezioso, tanto da non volerla menomare neanche per una divina maternità”

(card. Ballestrero, “Il Mistero di Maria”, Ed Piemme-Casale Monferrato 1995, p. 23)

 

Come vediamo i pensieri di Dio sulla sessualità sono qualcosa di diverso dalla idea che ne abbiamo noi.  Parlare di verginità o di castità oggi è fuori moda, è retrogrado, ma nella nostra cultura i rapporti uomo- donna sono ridotti alla ricerca dei  soli piaceri terreni, e in generale si ha l’impressione che la stessa relazionalità umana sia malata. Per non parlare poi della “purezza di cuore” che resta sempre una beatitudine importante, tale che  Gesù stesso la indica come condizione per vedere Dio ! Ma oggi non si sente parlare più neppure di purezza. Viviamo nell’epoca dei riduzionismi e dei relativismi.

Maria fu sposa di Giuseppe, il quale fu il custode delle cose più preziose operate da Dio sulla terra e cioè: suo Figlio, che era pur sempre la seconda persona della Trinità, la Madre di suo Figlio attraverso la quale si sarebbero compiuti i progetti del cuore stesso di Dio, e la Verginità della Madre, in quanto stimata da Dio stesso. Anche Giuseppe ebbe bisogno della spiegazione di un Angelo, ma tanto Giuseppe quanto Maria “si sentono dire delle cose impossibili e inverosimili”  alla conoscenza umana. Eppure essi non drammatizzano niente, accolgono nella fede ciò che viene loro annunciato, ma non spiegato. Per capirlo faranno la fatica di tutti, progredendo nel cammino della fede, giorno dopo giorno. La loro risposta e la loro vita fu: la fede! Entrambi obbedirono.  La loro fu veramente l’obbedienza della fede, di cui ne restano il modello per tutti. “Ambedue sono travolti dal mistero di Dio, trascinati in un progetto più grande di loro, che capiscono e non capiscono, ma che accettano di servire in obbedienza e di vivere in fedeltà” 

“La madonna ci aiuti , ci ispiri, ci renda perseveranti in questo credere senza capire …Davanti a noi abbiamo la felicità, la beatitudine di Maria nel credere senza capire, l’obbedienza tranquilla e serena di san Giuseppe che crede senza capire. Che mistero! Come siamo piccoli, meschini e poveri di idee! Come abbiamo l’occhio miope, il cuore tardo e freddo, come abbiamo la mente intorpidita e lenta davanti alle meraviglie di Dio”

( "..." card. Ballestrero, pagg. 26, 27 e 28, op. cit.).

Ostinatamente l’uomo cosiddetto “moderno” vuole guardare solo la bellezza della sessualità umana, e viene così ad autolimitare la visione sulla bellezza in tutti i suoi aspetti. Dio è l’artefice della creaturalità, anche della bellezza sessuale umana, ma non ha creato solo questa. Bisognerebbe esplorare con maggiore profondità l’opera creatrice di Dio, riappropriarci del concetto di natura delle cose, riappropriarci delle verità del nostro essere cristiani, per gustare la bellezza del creato e delle relazioni.   Veramente dovremmo esclamare con il salmo 92,16 : “quanto sono grandi le tue opere, solo lo stolto non le comprende”

 

Ma le opere di Dio non si possono capire tutte insieme, soprattutto l’intelligenza umana ha bisogno di una comprensione progressiva. Maria e Giuseppe, non sono esenti da questo, Maria è pur sempre una creatura umana, anche se privilegiata con grandi doni dalla Provvidenza, ma Lei non lo sa. Anche Maria vive la fede oscura. “la mente umana non può capire, neppure quella illuminata dalla sapienza dello Spirito che ci dà tanta luce quanta basta per credere, ma non tanto quanto ce ne vuole per vedere”

(“…” card. Ballestrero p. 32, op. cit.)

“L’incomprensione di Maria ci fa pensare ai misteri folli che si stanno compiendo, che superano la stessa mente illuminata e limpida della Vergine, rivelando il nascosto disegno di Dio, manifestano la sua potenza. In questa incomprensione la maternità di Maria cresce in dimensione, perché la Madonna custodiva nel suo cuore tutte queste cose che non capiva. Il rapporto tra Maria e Gesù diventa così il rapporto della fede: custodire la parola di Dio, custodire ciò che il Signore fa, ciò che intorno al Signore avviene”.

Tutto questo vale per la Chiesa,e  per ogni singolo fedele. Quante volte anche noi pretendiamo di capire come o forse più di Dio. Maria ci insegna l’umiltà della fede, nel pellegrinare , giorno dopo giorno lungo il percorso della nostra vita, illuminati dalla fioca luce della fede.

 

 

 



 
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