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Spiritualità in pillole _ da l'Imitazione di Cristo - marzo 2011
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marzo 2011

Da “L’imitazione di Cristo” . cap.XIX

 

La virtù della pazienza

“.. o figlio cessa il tuo lamento, tenendo presenti le sofferenze mie e quelle degli altri santi , “Non hai resistito ancora fino al sangue” (Eb 12,4). Ciò che tu soffri è poca cosa, se ti metti a confronto con coloro che patirono tanto gravemente: così fortemente tentati così pesantemente tribolati, provati in vari modi e messi a dura prova. Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze più gravi degli altri, per imparare a sopportare le tue, piccole. Che se piccole non ti sembrano, vedi se anche questo non dipenda dalla tua incapacità di sopportazione. Comunque, siano piccoli o grandi questi mali, fa’ in modo di sopportare tutto pazientemente. Il tuo agire sarà tanto più saggio, e tanto più grande sarà il tuo merito, quanto meglio ti sarai disposto al patire; anzi lo troverai anche più lieve, se, intimamente e praticamente, sarai pronto e sollecito. E non dire: questo non lo posso sopportare; non devo tollerare cose simili da una tale persona…da un altro, non da lui, le tollererei di buon grado... .E’ una stoltezza un simile ragionamento. Esso non tiene conto della virtù della pazienza, né di colui a cui spetta di premiarla; ma tiene conto piuttosto delle persone e delle offese ricevute. Vero paziente non è colui che vuole sopportare soltanto quel che gli sarà sembrato giusto, e da chi gli sarà piaciuto. Vero paziente, invece, è colui che non guarda da quale persona egli venga messo alla prova: se dal suo superiore, oppure da un suo pari, o da un inferiore; se da un uomo buono o santo, oppure da un malvagio, o da persona che non merita nulla. Vero paziente è colui che indifferentemente, da qualunque persona gli venga qualche contrarietà, tutto accetta con animo grato dalla mano di Dio; anzi lo ritiene un vantaggio grande, poiché non c’è cosa, per quanto piccola, purché sopportata per amore di Dio, che passi senza ricompensa presso Dio.”


dalla Sacra Scrittura

 “Le sofferenze del momento presente non hanno un valore proporzionato alla gloria che si manifesterà in noi… (Rm 8, 18)

“ci gloriamo nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la costanza, la costanza una virtù collaudata, la virtù collaudata la speranza. La speranza, poi, non delude, poiché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo… (Rm 5, 3).

 

 

 



 
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