Liturgia di giugno: mese del Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria- nell’unione tra fede e vita, tra sapere e azione, si compie la vera liturgia : portare nella vita ciò che abbiamo celebrato, e portare alla celebrazione ciò che abbiamo vissuto (celebrare per vivere – vivere per celebrare)
Attribuire il male a Gesù è peccare contro lo Spirito Santo e per questo non c’è perdono! La radice del male non sta in Dio ma nelle scelte dell’uomo! Il diventare come Dio non sta nel mangiare il frutto dell’albero, e cioè nel disobbedire a Dio, ma il frutto dell’albero del Paradiso è la conoscenza di Dio che ci viene tramite Gesù. Egli è il frutto dell’albero della vita, l’albero della verità , l’unico cammino che conduce al Dio del perdono! Alle volte si vuole esorcizzare una persona posseduta, ma questo è anche facile a fare; ma ciò che sta dentro di noi che provoca a fare il male, questo non ci preoccupiamo mai di esorcizzarlo e buttarlo fuori! (liturgia 10^ dom. T.O. 10.6.2018)
La devozione al S.C., nel mese di giugno, vuole essere invito a imprimere ad ogni gesto quotidiano il sigillo del cuore, a vivere con Gesù presente nel nostro cuore, ad avere il Paradiso dentro, anche quando camminiamo per le strade. La nostra anima sarà occupata da questa Presenza di Gesù in noi e dal suo amore per i nostri fratelli che sono anche i suoi fratelli. “Questo silenzio interiore in noi è senza dubbio ciò che egli riceve di meglio dalla nostra tanto sprovveduta carità fraterna. È di questa vita di unione a Dio che il mondo ha bisogno per non perire. È questa unione con Dio, che illumina l’intelligenza liberandola dalle trappole dell’errore. La devozione al S.C. aiuta a liberare l’intelligenza fecondandola con la luce della grazia. La nuova rivoluzione che i tempi moderni attendono è la liberazione della intelligenza, la devozione del S.C. ci ricorda che uno dei compiti attuali dell’apostolato sociale è proprio il rinnovamento della cultura. (cfr. J. Maritain)
Già le apparizioni stesse del Sacro Cuore all’origine della cultura moderna (1600 con Cartesio: razionalismo, conseguente illuminismo fino ad arrivare al nostro relativismo) ci avvisano che più pericolose di tutte saranno le “rivoluzioni interioriâ€, che si verificherano nei secoli a seguire dopo il 1600, fino ai nostri giorni. Perchè queste avranno il potere di “perdere l’uomo interioreâ€, la sua anima!
Un fondare l’azione sulla preghiera e sull’unione con Dio. Non si tratta di un richiamo alle teorie ne tanto meno alle utopie, ma a realizzazioni esistenziali e storiche, nel cuore dei mezzi offerti dalla grazia, tramite la Chiesa, e nel cuore della grazia stessa che è l’Amore, o meglio il rendere testimonianza all’Amore davanti a Dio attraverso la preghiera e davanti agli uomini attraverso la vita… nascondersi in mezzo a coloro che amiamo, senza altro scopo che di amarli e comprenderli con amore, dividendo la loro vita, la loro povertà , le loro sofferenze e senza la minima intenzione di convertirli … questo sarà a sua volta opera della grazia, nostro compito è la testimonianza con la preghiera e la vita. (cfr. J. Maritain)
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