Ottavario per i defunti - 7 novembre |
Pagina 8 di 9 A Cafarnao, quando Gesù promise l'Eucaristia, i Giudei gli risposero scandalizzati: "Questo parlare è duro! Chi lo può ascoltare?" e se ne andarono via. Ma Gesù non attenuò nessuna delle sue parole, e non l'avrebbe fatto anche se gli stessi Apostoli se ne fossero andati. Lo stesso avvenne per la predicazione dell'inferno. I Giudei erano persuasi di sfuggire dal giudizio futuro perché "Avevano per padre Abramo". Gesù rispose: "Non crediate di poter dire dentro di voi: Noi abbiamo per padre Abramo... perché già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non dà frutto si taglia e si getta al fuoco".
Sant'Agostino scrive: "E' perfettamente inutile che certuni si facciano prendere da un umano sentimento di compassione per la pena eterna dei dannati e per i loro tormenti. Costoro certo non vogliono metersi contro la Sacra Scrittura, vorrebbero solo, per un certo loro sentimentalismo, addolcire e spiegare secondo un loro mite modo di vedere, tutto quello che viene detto nella Sacra Scrittura". La voce di Gesù e quella dei Padri della Chiesa è insistente: "Non vi illudete! L'inferno esiste ed è eterno". San Cipriano aggiunge che per i dannati "é inutile l'implorazione e inefficace lo scongiuro".
Preghiamo: O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia. Amen.
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