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Conversioni celebri _ Dal Diario di Elisabetta Leseur
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“Concludo, alla presenza del Signore, questo diario in cui per sette anni ho fissato le tappe della mia vita e della mia anima. Queste  confidenze mi hanno giovato nei momenti in cui la Provvidenza compiva in me e senza di me, un’azione che solo più tardi ho potuto comprendere. Mentre sta per giungere il tempo della maturità degli anni, e già si leva il giorno della mietitura divina, preparato nella fatica e nella pena, analizzando il passato e guardando con serenità all’avvenire…rinnovo il mio atto di fede profonda, di speranza soprannaturale, di adorazione, che è anche un atto di gratitudine, per le immense grazie che mi sono state accordate. Il tuo dono, Signore, è stato assolutamente gratuito. Mi ha trattata come una “figlia prediletta”. A me sulla soglia della mia nuova vita, non resta che abbandonarmi, come offerta umile ma colma d’amore… ed ora voglio offrirti la nuova esistenza che si apre davanti a me…. Voglio diventare una donna nuova…

 

 

Elisabetta muore il 3 maggio 1914, festa della Santa Croce. La sua agonia è stata lunghissima. Nel 1911 viene operata al petto per un tumore, cerca di rasserenare tutti i suoi familiari, ma nel suo diario annota: “Che sia fatta la volontà del Signore… Dà a tutte le anime luce e vita soprannaturale. Prendimi tutta per Te, nella vita e nella morte. Così sia”.  E tra riprese e ricadute, il suo corpo si va lentamente spegnendo fino al 1914.

Lascerà scritto nel suo testamento spirituale per il marito:

 “A te, sopra tutti, e a tutti quelli che mi amano, lascio la missione di pregare molto e di far molto pregare per me…Le tue opere e le tue elemosine fa che parlino al Signore di colei che l’ha servito imperfettamente, ma che lo ama con tutte le forze dell’anima e del corpo, con tutti gli affetti del suo cuore… finisci durante la tua vita, di saldare, per quanto una povera creatura lo può, il mio debito immenso di riconoscenza verso il Padre…Di lassù le mie preghiere ti otterranno di conoscerlo e di amarlo… Quando tu pure sarai diventato figlio del Padre, discepolo di Gesù e membro vivo della Chiesa, consacra la tua vita, trasformata dalla grazia, alla preghiera e al dono di te stesso con la carità. Sii cristiano e sii apostolo. Quel che le mie suppliche e le mie tribolazioni hanno chiesto per i nostri poveri fratelli di quaggiù, sforzati di darlo a tua volta: ama le anime, prega e lavora per loro. Esse meritano tutti i nostri dolori, tutti i nostri sforzi, tutti i nostri sacrifici”

 

Un episodio dalla vita di Felix, dopo la morte della moglie

“Alla fine del mese di ottobre 1917, mi recavo in Italia ospite dei Padri Domenicani, per un ritiro di diverse settimane che avrebbe illuminato la mia vita interiore ed esercitato sulla mia esistenza una grande influenza. Da Roma, mi recai al convento della Quercia di Viterbo, per prendervi i primi contatti con la regola domenicana… E’ nella chiesa di questo convento che padre Lacordaire pronunciò i suoi voti solenni nel 1840. Al momento del mio arrivo nel dormitorio, incontrai un padre francese che, stupito di vedere un laico nel recinto della clausura mi fermò:

-         che cosa desidera, signore?
- Padre – risposi – vengo da Roma, dal Collegio Angelico per trascorrere qui una decina di giorni su invito del padre Maestro col quale vorrei parlare.
-   Benissimo, l’accompagno io

Dopo pochi passi, si fermò improvvisamente per chiedermi:

-         sono indiscreto se le chiedo il suo  nome?
-     Nient’affatto, sono Felix Leseur
-    Non è possibile – esclamò il padre alzando le braccia in segno di gioia – mi permette di abbracciarla?
-     Molto volentieri, padre – risposi sorpreso
-     Lei sarà stupito, signore, e la capisco, ma devo confessarle che io vivo con il “Diario” della signora Leseur, è il mio libro di meditazione e lo faccio conoscere a tutti. Venero la signora Leseur come una santa e senza averla mai conosciuta, a Lei posso dirlo, le voglio un gran bene. Sono proprio felice che lei sia qui con noi.

 

Felix Leseur sarà davvero prete, come aveva predetto Elisabetta, nell’Ordine dei Domenicani e consentirà alla diffusione degli scritti della moglie.

 

 

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Nota-  (nella scelta: tutte le pagine, la visualizazione è corretta)

 

 



 
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