“Si racconta che, nella notte dei tempi, il Padreterno chiamò il suo migliore collaboratore e gli disse: Prendi il sacco di viaggio, riempilo di quanto abbiamo di meglio e torna subito perché dobbiamo andare sulla terra a riordinare una parte di quel pianeta” – Partirono quasi immediatamente e, giunti sul posto, il Padre di tutte le cose disse a Michele: Questo angolo di terra, col tempo, sarà chiamato Italia. Lo facciamo a forma di stivale perché i suoi futuri abitanti dovranno fare molta strada… in alto, le mettiamo una spessa ed alta corona di montagne e tutto attorno il mare perché non voglio che altri popoli abbiano facile accesso a questa terra…
E subito si misero a dispensare fiumi, pianure e vallate fiorite, laghi e quanto trovarono nel sacco… e poi si avviarono giù per lo Stivale distribuendo ancora fiumi, montagne, colline, vallate e mille altre cose meravigliose. Quando giunsero in vista del mare Jonio, Michele disse sorpreso: Padre, abbiamo esaurito quasi tutto e che mettiamo in questa zona che rimane?... Nel sacco sono rimasti soltanto sassi! –
Allora – rispose il Padre – svuotalo qui … gli abitanti di questi luoghi abbiano un sole splendente sempre, un limpido cielo ed un mare blu come non lo abbiamo dato ad altre località …Se questi abitanti si premureranno di utilizzarli e conservarli nel migliore dei modi, avranno di che vivere certamente bene. Questi figlioli debbono capire che non potranno ricavare molte risorse di vita dall’industria e dall’agricoltura, ma offrendo ospitalità agli altri o, come diranno loro, favorendo il turismo.
Su questo territorio mettiamo inoltre una pianta meravigliosa, grande, robusta, sempreverde, capace di resistere alla siccità, di fornire una preziosa fonte di guadagno e che sarà anche simbolo di pace … l’ulivo. Diamo inoltre a questi abitanti una pianta più piccola, ma non meno preziosa e utile…. E tutti dovranno venire da ogni parte del pianeta a cercarne il frutto… - Ma Padre – obiettò Michele impensierito – mi pare che queste piante non esistano o perlomeno io non ne ho viste ancora! Il Creatore mise allora la mano nel sacco e tirò fuori un’infinità di olivi e di viti che distribuì attorno a se.
Vedi – disse poi al suo collaboratore – quel Corno di Terra che si incunea laggiù nel mare? Dovrà fungere da ostello per i naviganti e naufraghi provenienti da terre lontane … ovvero, come diranno col tempo i suoi abitanti, dovrà diventare un grande “hotel”… simbolo di tranquillo approdo e ospitalità… gli abitanti di quel “Capo” si chiameranno perciò, nella loro lingua: “Capustegdhi”. Sarà gente cordiale, laboriosa, semplice, frugale ed onesta. Le privazioni, le sofferenze e le mille altre inevitabili difficoltà della vita tempreranno tuttavia in loro un carattere forte, buono, sensibile e pronto al ravvedimento. Gli altri poi dovranno stare attenti a non approfittarne, altrimenti ….
...Guardarono allora in alto, videro specchiarsi nel cielo grandi estensioni di floridi olivi, filari interminabili di viti carichi di frutto, la terra rossa come sangue alternata a bianche distese di sassi, un mare blu intenso per cornice e molte altre belle cose e si avviarono soddisfatti per avere creato sulla terra un angolo di Paradiso” (del dr.Rocco Fino)