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COME AVVENNE
Durante
un pomeriggio i Goretti e i Serenelli erano intenti sull'aia alla battitura del
favino.
Ecco
il racconto dello stesso Alessandro: « Il 5 luglio io ero risoluto a ritornare al
terzo assalto e verso le ore 15,00 mentre io stavo sul carro triturando le fave
nell'aia, vedendo Maria sul pianerottolo, intenta a rattoppare la mia camicia
che avevo dato alla mamma, pensai che era quello il momento opportuno per
attuare il mio disegno. Scesi dal carro, pregai la mamma di sostituirmi ed io
mi recai in casa...
Solo Maria era rimasta in casa, seduta sul pianerottolo
della scala esterna. Rammendava una camicia di Alessandro. Controllando, nel
contempo, la sorellina Teresa, che le dormiva accanto su una coperta.
Prosegue
il suo racconto Alessandro: "... Passai davanti a Maria senza dir nulla e
andai in una camera dove vi era una cassetta di ferri vecchi per prendervi
un'arma, trovai un punteruolo... lo presi... ciò fatto mi accostai a Maria, la
invitai ad entrare dentro casa. Ella non rispose, né si mosse. Allora l'acciuffai
quasi brutalmente per un braccio e, facendo ella resistenza, la trascinai
dentro la cucina. Ella intuì che io volevo ripetere l'attentato delle due volte
precedenti e mi diceva: "No, no, Dio non vuole, se fai questo vai
all'inferno".
Io allora vedendo che non
voleva assolutamente accondiscendere alle mie brutali voglie, andai su tutte le
furie e, preso il punteruolo, cominciai a colpirla... In quel momento io capivo
bene che volevo compiere un'azione contro la legge di Dio e che volevo indurre
Maria al mio peccato e appunto l'uccidevo perchè si opponeva. Ella ripeteva:
"Che fai Alessandro tu vai all'inferno". Nel momento che vibravo i
colpi, non solo si dimenava per difendersi, ma invocava ripetutamente il nome
della madre e gridava: "Dio, Dio, io muoio! Mamma, Mamma". Io ricordo
di aver visto del sangue anche sulle sue vesti e di averla lasciata mentre ella
ancora si dimenava, però capivo bene che l'avevo colpita mortalmente. Buttai
l'arma dentro il cassone e mi ritirai nella mia camera, mi chiusi dentro e mi
buttai sul letto». Tre anni dopo, Alessandro completò nel processo Apostolico
la sua deposizione che aveva fatto ad Albano nel processo Ordinario. Ecco come
riferì le parole di Maria al momento del martirio: «Dio non vuole queste cose,
tu vai all'inferno. Sì, sì, Dio non vuole queste cose, tu vai all'inferno!».
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