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Il Kerigma - Primo annuncio della fede
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Il Kerigma - Primo annuncio della fede
Primi Inni su Gesù
Inno ai Colossesi
Inno agli Efesini
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LE FORMULE CHE ESPRIMONO LA FEDE

 

 

Il Primo Annuncio della Fede: Il Kerigma

 

 

Gli inni, le primitive professioni di fede

L’originale Kerigma apostolico

 

 

Corinzi 15, 1- 11  – La pagina più antica che parla della risurrezione di Gesù

 

 "Vi richiamo poi, o fratelli,
 che Cristo morì
 il Vangelo che vi ho annunziato
 per i nostri peccati
 e che avete ricevuto,
 secondo le Scritture;
 nel quale perseverate...
 e che fu sepolto,
 Vi ho trasmesso
 e fu risuscitato
 anzitutto secondo le Scritture;
 quello che ho ricevuto,
 e che apparve..."
  

 

 

La domanda dei corinzi è sul futuro e soprattutto il loro problema è il senso da dare alla storia e alla risurrezione. Probabilmente essi risentivano l'influenza della cultura, della loro terra greca, a sfondo dualistico che contrapponeva: l'anima e il corpo, quest'ultimo visto come una prigione. Per questo la risurrezione dai morti per loro non poteva essere un valore. Invece la prima comunità cristiana si presenta al mondo come "comunità pasquale" al centro dell'annuncio di Fede c'è : il Risorto e l'esperienza diretta che gli apostoli hanno fatto di lui.

 

Dalla prima lettera di Giovanni

Cap. 1

 Colui che:

                                             - era fin da principio
                                             - che noi abbiamo sentito
                                             - che abbiamo contemplato
                                             - che le nostre mani hanno toccato

è il Verbo della vita


                                              - noi l'abbiamo veduto
                                              - ne diamo testimonianza
                                              - lo annunziamo a voi



Il nocciolo del Kerigma

Da questa lettera ai Corinzi si manifesta il nucleo della predicazione degli apostoli e la natura della loro fede e la fede delle primitive comunità dei cristiani. La lettera contiene il nocciolo primitivo del Kerigma annunciato dagli apostoli:

      a)     Cristo è morto                 
                                                     -   per noi e per i nostri peccati
                                                     -   secondo le scritture
                                                     -   "fu sepolto"

      b)     Cristo è stato risuscitato

                                                      -   il terzo giorno
                                                      -   secondo le scritture
                                                      -   apparve

 




 

 

 

 

 

 

 

 

L’L’annuncio del Mistero di Cristo

 

 

 

Gli inni che parlano del Mistero di Gesù

 

 

Filippesi 2, 6-11

 

 

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù:
il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si piegni
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami che
Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.

 


 

 ♥

Questo è un inno liturgico, è la fede della Chiesa primitiva, espressa nel culto.
S. Paolo l'ha fatta propria. L'Inno può essere diviso in due parti:
 
     a)     6-8           abbassamento - incarnazione - umiliazione della Croce
     b)     9 - 11       esaltazione - glorificazione
   
      L'Inno descrive la via che Gesù ha percorso, che è quella dell'umiltà, del nascondimento, della sofferenza. Gesù non cammina sulla via della affermazione di se.
Paolo ci dice che per capire la realtà intima di Gesù bisogna partire dalla sua vicenda storica, perché è lì che si manifesta, per noi,  il suo essere profondo.

 
prossimo, inno ai colosesi


 

 

 

 

 

 

 

L’L’annuncio del Mistero di Cristo

 

 

 

Gli inni che parlano del Mistero di Gesù

 

 

Colossesi 1, 15-20

 

 

 Cristo:

Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di Lui e in vista di Lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in Lui sussistono.

Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio,
il primogenito di coloro che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose.
Poichè piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza
e per mezzo di lui
riconciliare a se tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di Lui,
le cose che stanno sulla terra
e quelle nei cieli.

♥ 

In questo Inno il mondo e la storia trovano la loro consistenza e il loro senso in Cristo Gesù. La Persona di Cristo ha un valore che non è limitato a nessun tempo ma si estende per tutta la storia, senza essere da essa limitata: tutto è stato fatto in Lui e per mezzo di Lui, in vista di Lui: Egli è il modello della creazione e il fine della creazione e della storia. Si afferma il primato di Cristo su tutte le creature e  sulla storia, Egli è veramente l'Alfa e l'Omega, il principio e la ricapitolazione finale. In Lui abita la pienezza della divinità e solo in Lui si trova la salvezza, poiché è l'immagine del Dio invisibile che ora si è fatto visibile. Gesù è il centro di questo Inno.

 

 

                                                                                                    prossimo: inno agli Efesini

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

L’L’annuncio del Mistero di Cristo

 

Gli inni che parlano del Mistero di Gesù

 

Efesini 1, 3-14

 

 Il piano divino della salvezza:


Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale
nei cieli in Cristo.
 
In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,
per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,
predestinandoci a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo,
secondo il beneplacito della sua volontà
 
E questo a lode e gloria della sua grazia,
che ci ha dato nel suo Figlio diletto;
nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue,
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà
secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito
per realizzarlo nella pienezza dei tempi:
il disegno di ricapitolare in Cristo
tute le cose, quelle del cielo come quelle della terra.
 
In Lui siamo stati fatti anche eredi
essendo stati predestinati secondo il piano
di colui che tutto opera efficacemente
conforme alla sua volontà,
perché noi fossimo a lode della sua gloria,
noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
 
In Lui anche voi, dopo aver ascoltlato la parola della verità,
il vangelo della vostra salvezza
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo
che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato,
a lode della sua gloria.
 
 
 
Qui Gesù è l'obbediente, e con questa obbedienza fino alla Croce, ci ha salvati. Nell'annullamento di sé ci salva, mentre Adamo nell'affermazione di sé ci perde. Dio ha un piano salvifico nei confronti dell'umanità, che ha la sua origine in Lui stesso, prima ancora della creazione del mondo. Il suo è un piano di comunione, di amore, diretto a farci suoi figli adottivi nella pienezza della sua "agape. Il centro di questo piano non è un mito ma è la Persona del Cristo, ed è solo in relazione a lui il Figlio Unigenito che noi siamo diventati oggetto dell'amore del Padre . Il piano di salvezza di Dio è "cristocentrico" mira a unificare in Cristo tutto l'universo. Il progetto di Dio, da sempre, è un progetto di comunione, al fine di portare tutte le cose all'unità. Il Cristo è il ricapitolatore: centro modello, capo, principio. Nella sua pasqua si compie il disegno attraverso il quale noi diventiamo figli nel Figlio, chiamati a partecipare alla vita intima di Dio Trinitario, quella vita alla quale il Figlio partecipa da sempre.


 
 
IL CREDO

  Tutte le verità contenute ed espresse in questi inni, più la riflessione posteriore che animò la Chiesa nascente, con le argomentazioni portate dalle varie eresie lungo la storia, porteranno la Chiesa a redigere formule precise della fede, soprattutto precise nella scelta delle parole e del loro significato. Se ne registrano due in particolare:

 1)    Il Credo detto degli Apostoli, risalente ai primi secoli
 2)    Il Credo Niceno costantinopolitano.

* * *

fine sezione-

 
 
 
 
 
 


 


 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 


 

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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