La legge e la Rivelazione di verità d’ordine naturale
Dt. 4- «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica … Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente".
Gc 1 - Il Padre ci ha generati per mezzo di una parola di veritĂ
Mc 7 … - « Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio,
voi osservate la tradizione degli uomini».
… dal cuore degli uomini, escono i propositi di male …." *
Queste frasi di un Vangelo domenicale ci richiamano alla questione della Rivelazione e alla necessitĂ anche di una Rivelazione positiva di veritĂ naturali. La Rivelazione si distingue in:
- Verità che riguardano la natura umana in sé col suo finalismo: verità naturali o razionali; che l’uomo avrebbe anche potuto conoscere da sé.
- Verità che riguardano l’elevazione dell’uomo alla partecipazione della vita intima di Dio: verità soprannaturali. Che l’uomo non avrebbe mai potuto conoscere da sé.
Perché dunque rivelare anche verità d’ordine naturale?
Questa rivelazione è necessaria “moralmente per conoscere presto, facilmente, con certezza, coerenza e senza mescolanza di errori l’insieme delle verità che fondano la religione naturale. Precisamente quelle intorno a Dio, all’uomo e ai loro rapporti”
Le fonti storiche documentano ampiamente i disordini della vita coniugale e familiare: poligamia, poliandria, divorzio, aborto, avvilimento della donna, infanticidio , effeminatezza degli uomini …. Frutti di un “culto soltanto esteriore, formale, animato da scopi utilitaristici” (Cicerone De nat. Deorum III,36). I riti erano anche osceni, e i dotti non erano in grado di illuminare il popolo, anche loro figli della loro cultura. Anche nell’antica Roma.
Dunque il fatto storico della morale impossibilità (per la totalità del genere umano) di conoscere veramente, certamente, integralmente e coerentemente i capisaldi della religione naturale, si spiega analizzando le reali condizioni della vita umana. Esse comprovano che la loro rivelazione non solo non è superflua, ma necessaria. Infatti se l’uomo dovesse conquistare le verità religiose e morali d’ordine razionale senza alcuna guida superiore, seguirebbero alcuni inconvenienti:
- Soltanto pochi arriverebbero a conoscerla e a conoscere Dio
- Molti non possono applicarsi a uno studio sistematico e arduo come quello di livello metafisico intorno alla prima causa del mondo
- Molti ne sono impediti perché distolti dalle cure della vita familiare , ecc.
- Anche i pochi capaci di intraprendere uno studio del genere devono affrontare un lungo percorso fatto di allenamento propedeutico alle acrobazie intellettuali necessarie per aprirsi gradualmente ai più alti livelli di astrazione, inoltre un’indagine veramente seria la si raggiunge solo nella maturità perché da giovani il fluttuare delle passioni turba la mente impedendone una più intensa applicazione.
- L’intelletto umano è soggetto ai dati della fantasia che spesso illudono, per cui molti presi dal dubbio non possono cogliere la forza delle argomentazioni più valide e ciò risulta per esempio dalla divergenza dei pareri di quei medesimi che godono fama di sapienti
Quindi il genere umano resterebbe nell’ignoranza di tali verità d’ordine naturale e morale perché soltanto pochi, a stento, e dopo molto tempo arriverebbero a capirne qualcosa. Tutto considerato, la rivelazione positiva delle supreme verità della vita (ordine naturale) deve ritenersi moralmente necessaria: la fede nella parola di Dio, può supplire efficacemente alla ricerca di una ragione che nella stragrande maggioranza risulta quasi insuperabilmente ottusa, pigra, incoerente. Dunque è storicamente certo che l’uomo lasciato a se stesso, non è riuscito a sapere granché di vero, certo, compiuto, coerente sui problemi fondamentali dell’esistenza.
“Una storia comparata delle religioni è sufficiente a dimostrare l’inconsistenza di ognuna. La ragione umana, tanto nel gregge degli umili che nell’aristocrazia dei dotti, vacilla se è lasciata sola, perché troppe influenze affettive agiscono su di essa alterandone il retto giudizio. Alle contraddizioni dei sapienti fanno riscontro le contraddizioni cui si abbandona il senso comune, qualora si dia facoltà a tutti di giudicare del bene e del male, del vero e del falso: l’uomo, libero da ogni disciplina e da ogni autorità , se pure non diventa un filisteo, è sempre incapace di darsi una legge e un comandamento, di prefiggersi un dogma sul quale non agisca la critica dissolvitrice… non solo i limiti insuperabili segnati alla ragione umana, ma anche il cattivo uso che l’uomo fa della propria ragione rendono indispensabile la rivelazione (L. Stefanini, il problema religioso in Platone e S. Bonaventura, SEI-To 1926-p 379)
[riflessioni e citazioni tratte da p. E. Zoffoli o.c.- Cristianesimo corso di teologia cattolica, Ed Segno 1993)
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La legge mosaica, fa degli Ebrei un popolo riconosciuto saggio tra i popoli (Dt 4).
Allo stesso modo la rivelazione positiva naturale, fa dei cristiani un popolo altrettanto saggio, moralmente evoluto. Il primato dato al valore persona è unico tra tutti i popoli e culture della storia.
La legge mosaica e i 10 comandamenti non sono aboliti, Gesù è venuto a portare a compimento la legge antica, e ha proclamato tale coronamento nelle Beatitudini, la legge della Nuova Alleanza. Ed è venuto a scrivere questa legge nel cuore dell’uomo. Con la legge dell’amore scritta nel cuore dell’uomo, attraverso la Parola di verità e l’Eucaristia, all’uomo è dato il Cuore Nuovo, secondo la profezia di Ezechiele 36. Se dal cuore umano possono uscire propositi di male, con la Grazia portata da Gesù e dal suo Spirito, ora possono uscire propositi di bene. Dal cuore dell’uomo unito al Cuore di Gesù può costruirsi la civiltà dell’amore. (La redattrice)
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