CHIUSURA
DEL CONCILIO VATICANO II
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PAOLO VI
AI LAVORATORI
1 Nel corso di questo Concilio, noi, vescovi cattolici dei cinque
continenti, abbiamo riflettuto insieme, fra molti altri argomenti, sulle gravi
questioni che pongono alla coscienza dell’umanità le condizioni economiche e
sociali del mondo contemporaneo, la coesistenza delle nazioni, il problema
degli armamenti, della guerra e della pace. E siamo pienamente coscienti
dell’incidenza che la soluzione data a questi problemi può avere sulla vita
concreta dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo intero. Così desideriamo,
al termine delle nostre deliberazioni, indirizzare a loro tutti un messaggio di
fiducia, di pace e di amicizia.
2 Figli carissimi, state prima di tutto sicuri che la Chiesa conosce le vostre
sofferenze, le vostre lotte, le vostre speranze; che essa apprezza altamente le
virtù che nobilitano le vostre anime: il coraggio, la dedizione, la coscienza
professionale, l’amore alla giustizia; che riconosce pienamente gli immensi
servizi che voi rendete all’insieme della società , ciascuno nel proprio posto e
spesso nei posti più oscuri e più disprezzati. La Chiesa ve ne dà atto e ve ne
ringrazia attraverso la nostra voce.
3 In
questi ultimi anni essa non ha cessato di tener presenti allo spirito i
problemi, di una complessità continuamente crescente, del mondo del lavoro. E
l’eco che hanno riscosso nelle vostre file le recenti encicliche pontificie ha
dimostrato quanto l’anima del lavoratore del nostro tempo sia concorde con
quella dei suoi più alti capi spirituali.
4 Chi ha arricchito il patrimonio della Chiesa di questi incomparabili
messaggi, papa Giovanni XXIII, ha saputo trovare la strada del vostro cuore.
Egli ha mostrato splendidamente, nella sua persona, tutto l’amore della Chiesa
per i lavoratori, così come per la verità , la giustizia, la libertà , la carità ,
su cui è fondata la pace nel mondo.
5 Di questo amore della Chiesa per voi lavoratori vogliamo noi pure essere
testimoni presso di voi, e vi diciamo con tutta la convinzione delle nostre
anime: la Chiesa
è vostra amica. Abbiate fiducia in lei! Alcuni tristi malintesi, nel passato,
hanno troppo a lungo alimentato tra noi la diffidenza e l’incomprensione; la Chiesa e la classe operaia
ne hanno entrambe sofferto. Oggi è suonata l’ora della riconciliazione, e la Chiesa del Concilio vi
invita senza secondi fini a celebrarla.
6 La Chiesa
cerca sempre di comprendervi meglio. Ma voi dovete cercare a vostra volta di
comprendere che cosa è la
Chiesa per voi lavoratori, che siete i principali artefici
delle prodigiose trasformazioni che il mondo oggi conosce: perché voi sapete
bene che se non le anima un potente soffio spirituale esse saranno la rovina
dell’umanità , invece di fare la sua felicità . Non è l’odio che salva il mondo!
non è il solo pane della terra che può saziare la fame dell’uomo.
7 Accogliete dunque il messaggio della Chiesa. Accogliete la fede che vi
offre per illuminare il vostro cammino: è la fede del successore di Pietro e
dei duemila vescovi riuniti in Concilio, è la fede di tutto il popolo
cristiano. Che essa vi illumini! Che vi guidi! Che vi faccia conoscere Gesù
Cristo, vostro compagno di lavoro, il Maestro, il Salvatore di tutta l’umanità .
8 dicembre 1965