CHIUSURA
DEL CONCILIO VATICANO II
MESSAGGIO DI SUA SANTITĂ€ PAOLO VI
AGLI UOMINI DI PENSIERO E DI SCIENZA
(consegnato nelle mani del filosofo francese Jacques Maritain)
1 Un saluto tutto speciale a voi, ricercatori della veritĂ , a voi, uomini di
pensiero e di scienza, esploratori dell’uomo, dell’universo e della storia, a
voi tutti, pellegrini in marcia verso la luce, e anche a quelli che si sono
fermati nel cammino, affaticati e delusi da una vana ricerca.
2 Perché un saluto speciale per voi? Perché qui tutti noi, Vescovi, Padri
del Concilio, siamo in ascolto della verità . Che cosa è stato il nostro sforzo
durante questi quattro anni, se non una ricerca piĂą attenta e un
approfondimento del messaggio di veritĂ affidato alla Chiesa, se non uno sforzo
di docilitĂ piĂą perfetta allo Spirito di veritĂ ?
3 Noi dunque non potevamo non incontrarci con voi. Il vostro cammino è il
nostro. I vostri sentieri non sono mai estranei ai nostri. Noi siamo gli amici
della vostra vocazione di ricercatori, gli alleati delle vostre fatiche, gli
ammiratori delle vostre conquiste e, se occorre, i consolatori dei vostri
scoraggiamenti e dei vostri insuccessi.
4 Anche per voi abbiamo dunque un messaggio, ed è questo: continuate a
cercare, senza stancarvi, senza mai disperare della veritĂ ! Ricordate le parole
di uno dei vostri grandi amici, sant’Agostino: “Cerchiamo con il desiderio di
trovare, e troviamo con il desiderio di cercare ancora”. Felici coloro che,
possedendo la veritĂ , la continuano a cercare per rinnovarla, per
approfondirla, per donarla agli altri. Felici coloro che, non avendola trovata,
camminano verso essa con cuore sincero: che essi cerchino la luce del domani
con la luce d’oggi, fino alla pienezza della luce!
5 Ma non dimenticatelo: se il pensare è una grande cosa, pensare è
innanzitutto un dovere; guai a chi chiude volontariamente gli occhi alla luce!
Pensare è anche una responsabilità : guai a coloro che oscurano lo spirito con i
mille artifici che lo deprimono, l’inorgogliscono, l’ingannano, lo deformano!
Qual è il principio di base per uomini di scienza, se non sforzarsi di pensare
giustamente?
6 Per questo, senza turbare i vostri passi, senza accecare i vostri sguardi,
noi vogliamo offrirvi la luce della nostra lampada misteriosa: la fede. Colui
che ce l’ha affidata è il Maestro sovrano del pensiero, colui di cui noi siamo
gli umili discepoli, il solo che abbia detto e potuto dire: “Io sono la luce
del mondo, io sono la via, la verità e la vita”.
7 Questa parola vi riguarda. Forse mai, grazie a Dio, è apparsa così bene
come oggi la possibilità d’un accordo profondo fra la vera scienza e la vera
fede, l’una e l’altra a servizio dell’unica verità . Non impedite questo
prezioso incontro! Abbiate fiducia nella fede, questa grande amica
dell’intelligenza! Rischiaratevi alla sua luce per afferrare la verità , tutta
la verità ! Questo è l’augurio, l’incoraggiamento, la speranza che vi esprimono,
prima di separarsi, i Padri del mondo intero, riuniti in Concilio a Roma.
8 dicembre 1965