Brevi lezioni di spiritualità
per il nostro vivere quotidiano
A cura della redattrice del sito
*Aprire gli occhi su ciò che viviamo, qui ed ora
*Apprendere a guardare con gli occhi di Gesù,
quello che lui ci dona quotidianamente
*Far tesoro di ogni dono che esce dalle mani di Gesù per noi
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Se ci inoltriamo nella riflessione, su queste strade, quasi dei viottoli, rispetto ai grandi cammini mistici, che pur esistono nella Chiesa Cattolica, arriviamo a scoprire una profonda ricchezza spirituale, semplice, ma tanto concreta per accompagnare i nostri giorni, qui sulla terra
Voglio partire da una riflessione presentataci dal filosofo francese: Fabrice Hadjaj nel 2015 in una conferenza dal titolo: “Transformer la société, c’est la responsabilité de chacun”. Riassumendo, egli ci fa riflettere che nella nostra modernità abbiamo “perso la prossimità”. Sì, possiamo cliccare per avere degli amici, ma che non abbiamo davanti a noi. Con un clic possiamo avere un effetto mondiale ma non la prossimità. Si perde con essa il tempo della pazienza e della maturazione. Elementi necessari anche per lo sviluppo di una nostra spiritualità. Egli ci dice:
“Agire là dove siamo. Non si tratta tanto di fare, quanto di essere nel luogo dove la Provvidenza ci ha posto. Dunque, si tratta non di nostalgia né di utopia, ma di essere attenti e di agire là dove siamo, di prossimo in prossimo”
La Genesi ci parla del “fruttificare”, come azione dell’uomo su questa terra. Ma tale azione si fa a partire da un fruttificare dal posto in cui siamo, a partire da ciò che siamo! Non c’è posto per fantasticare di essere un super-eroe, di attendere di avere i mezzi necessari o di avere dal mondo quella accoglienza che giudichiamo ci sia dovuta, e solo dopo l’aver ottenuto questi presupposti allora ci diciamo che potremo fare qualcosa di buono per il mondo.
No, le cose non vanno così!
“ Nel luogo dove sono ho tutto quello che mi serve per essere e irradiare”
L’annuncio comincia da persona a persona. La trasformazione del mondo comincia da persona a persona. L’amore del prossimo si fa rendendosi prossimo, non con i multimedia, che restano mezzi a nostra disposizione, ma mezzi non fine.
“Aver vissuto a fondo, là dove noi siamo, senza fantasmi (immaginazioni), a partire da quello che ci è donato di essere qui ed ora”. Questi sono i passi fondamentali che faranno fruttificare, e questo comincia da ora. Ogni momento è quell’ora.
Lunga premessa molto bella per entrare nel tema del forgiarci una spiritualità del quotidiano, che dia sempre più senso al nostro vivere.
Prima del fare viene l’essere. Cosa fare, se non ho niente da dare ?
Quello che sono, quello che ho, quello che so, lo metto a disposizione, là dove la Provvidenza mi ha messo, per portare frutto. È stato Lui, Gesù. A scegliere per me, il luogo dove essere piantato. Egli aveva bisogno di me lì, proprio come sono io, proprio in quelle situazioni che mi è dato di vivere. Forse un altro non le avrebbe potute vivere come me. Restare là dove il Signore mi ha posto è già una vocazione, è già una risposta al Dio che vede e provvede.
È nella vita di ogni giorno che posso vivere in unione veramente profonda con Gesù. Così gli atti delle mie giornate diventano quei mezzi provvidenziali per unirmi sempre più a Lui e farmi prossimo di ciascuno.
Gesù va cercato sia nei successi che negli insuccessi, sia nelle gioie che nelle difficoltà, sia negli incoraggiamenti che nelle contraddizioni. Gesù è sempre con noi, anche se noi non lo vediamo. Lui è sempre presente e sempre operante accanto a noi. Per questo avanziamo nella speranza. Ed è in questo modo che ciascuno potrà scoprire gli inviti di Dio negli avvenimenti e di scoprire i suoi disegni e parteciparvi secondo la grazia che Lui ci dona.
È dunque l’invito a lavorare sulla nostra anima, senza fughe per la tangente, senza cercare degli “altrove”, o meno che mai, delle scuse.
A Dio occorre la prova del nostro amore con un lavoro costante , anche se senza risultati. Cioè fare e fare bene, ma senza attendere plausi o riconoscimenti da parte di qualcuno. Egli ci donerà la gloria quando lo riterrà opportuno, se lo avremo ben servito.
Fare bene, cosa vuol dire? È agire con la fede, con i consigli della ragione, con la purezza delle intenzioni, e la rettitudine dell’azione e anche alla luce della esperienza propria o altrui, vale anche l’esercizio del Consiglio, come dono dello Spirito Santo.
La capacità di fare tutto questo va tratta dalla Preghiera, dalla vicinanza a Gesù Eucaristico, cioè dalla sostanza del pane vivo che dona la vita, ed è radice di vita eterna. Non lasciare abbandonato Gesù nel Tabernacolo. Frequentare la Messa, che è la preghiera più grande, e frequentare le Adorazioni Eucaristiche. Essere compagno di Gesù, che mi invita ad essere suo amico. Sin dal mio Battesimo. Egli ci dice: Vi ho chiamato amici.
E tuttavia l’Adorazione del Gesù Presente nell’Eucaristia, può e deve continuare anche negli “altari” delle nostre case, delle nostre famiglie, dei nostri familiari, delle nostre relazioni. In una adorazione che niente interrompe, appunto!
Da questa relazione quotidiana e profonda con Gesù, imparare a poco a poco ad essere: Cuore con il Cuore di Gesù. A Guardare me, gli altri, il mondo, con il Cuore e con gli Occhi di Gesù.
Questo secondo il linguaggio di alcuni Mistici cattolici, corrisponderebbe al diventare “fuoco” che irradia l’amore stesso di Gesù.
Nonostante la limitatezza delle mie azioni quotidiane, del mio volere, pensare, fare, io cerco la forza cercando di vivere ogni cosa nel migliore modo possibile e poi invocare Gesù offrendo tutto a Lui e facendo partire ogni cosa da Lui con la frase liturgica offertoriale: Per Cristo, Con Cristo, In Cristo !
Ciò che deve animarci è un profondo spirito di Fede. E ricordiamo sempre che:
- La Fede non è mai tanto grande che quando ogni ragione di credere sfugge;
- La speranza non è mai tanto eroica che quando le manca ogni ragione di sperare
- La Carità non è mai tanto vera che quando si ama malgrado tutto
Ritroviamo la felice dimora nella Fede! Persuasi che la grazia di Dio farà tutto quello che occorre fare nel suo amore misericordioso verso di noi.
Fede è anche “udire”, ubbidire, prevede dunque: l’Ascolto della Parola di Gesù e Aderire ad essa. E siccome ogni atto di Dio è amore, aderire all’Amore
L’essenziale non sono le nostre azioni per cambiare il mondo, ma noi stessi, il nostro rapporto con Dio, con Gesù… Perciò fare tutto il possibile secondo la luce che Dio ci dona, con retta intenzione, e poi lasciarLo fare tutto quello che i suoi progetti prevedono, persuasi che Egli completerà l’opera sua in noi o attraverso di noi.
Termino ricordando il motto di questo sito, posto nella home page:
“Solo Dio è tutto, ciò che passa è nulla, solo Dio è”!
AME – Redattrice del sito
25.1.2021 Conversione di San Paolo
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