n. 905
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Rimanete con me
771. Giovedì Santo – L’Amore
Gesù arriva al punto massimo della sua vita e della sua missione. E’ il momento di ascoltare le sue ultime parole. Quanto si desiderano ascoltare le parole di coloro che amiamo!. “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1), fino all’estremo dell’amore. Il Giovedì Santo è una miniera di insegnamenti. Gesù ci lascia ciò che ha di meglio: il suo cammino di vita che è stato un dono nell’amore e che culmina nell’Eucaristia. Iniziando la Cena, cosa appare? Un catino per lavare i piedi. Sembrerebbe un discorso stonato. Ma non lo è! Il gesto di lavare i piedi, il servizio umile e fraterno di accoglienza, è la sintesi di questo momento della sua vita. L’Eucaristia che istituisce come memoriale della sua morte e risurrezione e il Regno impiantato, sono il servizio che Egli fa. Se serviamo con umiltà e amore, faremo anche noi ciò che Egli ha fatto e, con Lui, redimeremo il mondo. E’ la sua nuova Pasqua. Perché tanta umiltà? E’ la vita della Trinità Santa: umiltà e accoglienza. Gesù fa un discorso perfetto, dice: “Avete capito che cosa vi ho fatto ?... Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovere lavarvi i piedi gli uni gli altri. Infatti vi ho dato un esempio, affinchè anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv. 13, 12-14). Gesù sintetizza il suo insegnamento in un gesto semplice. La sua Morte e Risurrezione, come opera della Redenzione che rimane nell’Eucaristia, si capisce solo a partire dall’amore che si dona e serve.
772. Venerdì Santo – L’ estremo amore
Solo Gesù poteva amare così! L’amore è amore solo se è senza misura. Nessuno ama a pezzetti, un tanto per ognuno. Così era Lui: amò fino all’estremo dell’amore. Tutte le sue sofferenze lo coronavano come Re della Vita, Signore del mondo, in un trono elevato, vestito del manto rosso del sangue Suo e di quello di tutti. Questa è la sua Verità. Egli disse a Pilato: “Sono venuto per dare testimonianza alla Verità”. E Pilato domanda: “Che cos’è la verità?” ed egli replica: “Io sono la Verità”. Verità è amare in modo totale, senza mantenere delle riserve per se. E’ incomprensibile che un Dio tanto amabile arrivi al punto di consegnarsi, nel Figlio, a tanta sofferenza. Egli ha assunto i nostri dolori. Solo Lui poteva dare senso quando sarebbe venuto a mancare ogni senso. Stare davanti la croce di Gesù è una scuola per imparare ad amare. Quando saremo capaci di imparare la misericordia di Dio, potremo sapere cosa significa la croce. I cristiani chiedono miracoli, una vita serena senza problemi. La Redenzione ci è venuta attraverso il dolore. Chi rifiuta la croce non imparerà ad amare. La Madre stava lì, sotto la croce, e il sangue la feconda per la nascita dei figli della verità.
773. Sabato Santo – L’amore che dorme
Preghiamo nella professione di fede, il Credo: “Discese agli inferi”, o all’inferno. Non si tratta dell’Inferno, ma, come si credeva, che i morti vivevano nell’ombra della morte. Discese per incontrare Adamo, la pecora perduta, per liberarlo dalla morte per la sua morte di croce. Facciamo il proposito di trascorrere questo sabato in modo silenzioso per lasciare fluire dentro il nostro cuore le ricchezze di questo amore vero. La Chiesa fa silenzio per entrare con Gesù nel mistero. Egli è la speranza anche per tutti coloro che sono morti prima della sua morte. In questa speranza viviamo anche noi. Egli è passato per tutto ciò che noi viviamo per farci attraversare con Lui le difficoltà della morte e il silenzio del futuro fino a che brilli di nuovo la luce. Il silenzio del Re che dorme è un mistero e un dono. Mistero perché possiamo partecipare della sua vita e vivere la morte come cammino di vita. Dono, perché in Dio incontriamo il riposo.