n. 1283 Articolo P. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
1342. comunione dei Santi
Il mese di novembre porta un bell’insegnamento nel contesto delle celebrazioni. Iniziamo il mese con la festa di Tutti i Santi e la celebrazione dei defunti. È una chiamata forte a un aspetto della vita cristiana: la comunione di tutti in Cristo per la gloria del Padre. Dio, nell’inviare il Figlio nel mondo per la salvezza, aveva come finalità di portarci alla partecipazione della Sua vita nella comunione. Questa comunione-unione comincia da qui e ha la sua continuazione nella eternità felice. Il Papa Francesco ha fatto una bella riflessione su questo tema nel giorno 30.10.2013 ed ha citato il Catechismo della Chiesa Cattolica, dicendo che la Comunione dei Santi comprende due realtà : la comunione nelle cose sante e la comunione tra le persone sante (n. 948). Esiste una comunione tra coloro che credono in Cristo. Questa comunione avviene tra le persone e le cose sante. Santi qui sta non per “perfetti†, ma per quelli che Dio ha santificato in Cristo. Giovanni riferisce che Gesù ha pregato il Padre per la comunione tra i suoi discepoli, con queste parole: “affinchè tutti siano uno, come Tu, Padre, sei in Me e io in Te, anch’essi siano in Noi e il mondo creda che Tu Mi hai inviato†(Gv 17,21). La Chiesa, nella sua costituzione più profonda, è comunione con Dio, familiarità con Dio, comunione di amore con Cristo e con il Padre nello Spirito Santo, che si prolunga in una comunione fraterna (Papa Francesco). Nel parlare dei santi e dei defunti noi diciamo che circola una vita divina che porta all’unione come in un solo corpo dove tutte le cellule sono unite tra loto e si trasmettono la vita. Questo è il fondamento della Chiesa che ha una visibilità attraverso le persone e le strutture. Queste non possono essere più importanti della Comunione dei Santi. Da qui nasce anche la missione: portare gli altri alla stessa comunione con Dio, nel corpo di cristo. È missionario solo chi vive nella Comunione
1343. Unione nella caritÃ
“C’è, intanto, una unità di tutti in Cristo. Questa relazione tra Gesù e il Padre è la fonte del vincolo tra noi cristiani: se siamo intimamente inseriti in Lui, in questa fornace ardente di amore - che è la Trinità - noi possiamo diventare veramente un cuore solo e un’anima sola†(Papa Francesco). L’amore che circola nel Corpo di Cristo ci unisce all’amore che c’è tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tutto quello che c’è di buono è per tutti. Questa è la Comunione dei Santi. Ciò che c’è di male è purificato dal Sangue di Cristo. L’amore di Dio brucia i nostri egoismi, i nostri preconcetti, le nostre divisioni interiori ed esteriori. Paolo ci parla con l’immagine del corpo e delle sue membra. Tutti i membri sono diversi, ma fanno parte uno dell’altro (1 Cor 12, 1-30).
1344 fragili ma fortificati
Siccome facciamo parte di un solo corpo, ci possiamo appoggiare mutuamente, perchè fisicamente riuniti nel nome di Gesù, abbiamo la sua presenza in mezzo a noi: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò in mezzo a loro†(Mt 18,20). In Cristo, vissuto nella comunità fraterna, possiamo aiutarci materialmente e spiritualmente. Siamo uniti anche ai santi che sono già nella Gloria e a coloro che sono nella purificazione. La fede cattolica non solo crede ma stimula a pregare per i morti. Ha sempre confidato nella preghiera dei santi affinchè intercedano per noi. Questo non diminuisce la mediazione di Cristo. Il momento di maggiore preghiera è l’Eucaristia nella quale realizziamo questa comunione con i santi e i defunti. Essi, uniti a Cristo pregano anche per noi. Questa è la fede cattolica che si appoggia nella dottrina del Corpo Mistico di Cristo |