nº 1273
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Nella casa della Madre
1327. Sosta lungo il cammino
Viviamo come popolo di Dio. Nella storia dell’umanità, tanto nel mondo pagano quanto nel popolo giudeo, sono sempre esistiti dei luoghi privilegiati per incontrare Dio. Tutto questo continua ad esistere anche nella forma, nel cristianesimo o nelle religioni tradizionali. Non perchè fossero migliori di altri luoghi di culto, ma perchè vi si rendeva culto a Dio, come popolo pellegrinante .Sono luoghi nei quali il Signore accoglie il suo popolo, riunisce i suoi figli e offre l’abbondanza delle sue grazie. La grande grazia è sentirsi popolo, parte uno degli altri. I santuari sono i rimedi per guarire l’egocentrismo spirituale. Dal mio Dio, si passa al: nostro Dio. E Dio ci vede come suoi figli. Non possiamo ridurre i luoghi di incontro con Dio. Il santuario è un modo di incontrarsi con Lui e non riduce ma si amplia. Le soste nel cammino rinforzano e rianimano ed entusiasmano per un tempo nuovo di cammino. Il fatto che un santuario è dedicato a un santo o a Maria, non cambia la sua finalità che è sempre l’incontro con Dio. I culti che confondono il popolo da quallo che viene dalla cultura provoca molte forme di ateismo. La fede purifica la cultura, ma non l’elimina. Gesù è testimone di questa verità quando, con i suoi genitori, andava a Gerusalemme diverse volte l’anno. Egli amava la casa di suo Padre e la purificò da tutto ciò che ne sfigurava il volto, come lo sfruttamento del popolo. Gli apostoli continuarono a frequentare il Tempio. Paolo fece anche la promessa di tagliarsi i capelli (At 18,18). Questo modo di servire Dio deve essere purificato ed evangelizzato, ma non eliminato. Dobbiamo stare attenti alle religioni e ai movimenti che eliminano ciò che è popolare nella fede. E chi viene da altre culture, rispetti e ami i costumi del popolo. Non raffreddino il cuore della gente.
1328. Venite figli, ascoltatemi
Perchè un santuario dedicato a Nostra Signore, Vergine Madre di Dio, Immacolata e glorificata in Cielo? Lei ha partecipato al Mistero di Cristo e continua ad essere unita a coloro che ha servito come madre e discepola. Maria non smette di essere Madre, neppure Gesù smette di essere suo Figlio, poichè la carne risorta del Figlio è quella ricevuta da Maria nell’Incarnazione. Maria ci sta dicendo, come nel miracolo di Cana: “Fate tutto ciò che Lui vi dirà”. Maria non anticipò l’ora di Gesù, come per disturbare il suo programma, ma ha mostrato che il vino nuovo è il Regno che diventa sempre nuovo in tutti coloro che lo ricevono. Lei esercita l’intercessione, perchè prega per il suo popolo. Se chiediamo preghiere a coloro che vivono nella fragile condizione umana, molto più possiamo chiedere che preghino per noi coloro che vivono nella Gloria del Padre. E Maria è la prima glorificata unita a suo Figlio per tanti motivi. Essa invita: Venite, Figli, e io vi insegnerò il timore del Signore” (S. 34,12). E ci conduce a Gesù.
1329. Nelle anse di un fiume
Celebrare la festa di N.S. Aparecida, Patrona del Brasile, è il momento per ravvivare la fede in Gesù che lei ci presenta. Un giorno, essendosi rotta, qualcuno ha gettato nelle acque fangose del rio Paraiba, la statuetta. È un fiume con pochi pesci. Da lì fu ripescata da semplici e poveri uomini che lottavano per la vita. Fu custodita nelle loro povere capanne, in un rozzo altare. Dal cuore negro, con i capelli da india, e di tipo bianco, è la sintesi delle nostre razze. Con le mani giunte, continua a pregare per il popolo. Pur essendo stata fatta a pezzi, fu ricomposta, per la speranza del popolo che soffriva e che si ricompone grazie alla fraternità. Lei è bella, addobbata con fiori che ricordano la primavera del Regno di Dio che rinnova il suo vigore. Nel suo santuario accoglie e invia alla fraternità. Cantiamo: “Pellegrini lungo le terre, camminiamo attraverso alti monti e alte serre per baciare i vostri piedi” |