Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia ARTICOLI_ nel Tempo Ordinario Aprendo il Libro Santo - Articolo spirituale
Aprendo il Libro Santo - Articolo spirituale



    

nº 1265
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Aprendo il libro santo

1315. un gesto che dà vita

L’inizio del ministero di Gesù comincia con il bel gesto di aprire il Libro Santo nella sinagoga di Nazareth: “Si alzò per leggere. Gli fu consegnato il libro del profeta Isaia: apertolo  cercò il punto dove sta scrito: “lo Spirito del Signore è sopra di meâ€. È un gesto normale in una sinagoga, ma in questo momento è speciale. Il Messia promesso inizia la sua missione annunciando il disegno di Dio per il suo popolo. Ha rivelato ciò che avrebbe fatto per realizzare la grande redenzione promessa da Dio. Il libro aperto è una missione conferita e proclamata. Per questo la Chiesa ne apprezza molto la lettura solenne nella comunità. E Gesù completa: “Oggi si è realizzata questa Scrittura che avete appena udito†(Lc 4, 16-22). Aprire il Libro è proclamare la presenza di Dio che agisce nell’oggi. Agisce attraverso suo Figlio per l’evangelizzazione dei poveri e la trasformazione del mondo. Un tempo si aveva il concetto che la Bibbia doveva essere legata alla realtà. Poi c’è stata una condanna di questo tipo di lettura che si chiamava attenzione alla lettura tradizionale: un luogo tranquillo, un ambiente favorevole e ottime tecniche. Tutto molto buono, ma non sai se essa risponde alla finalità della Parola che è stata annunciata per la salvezza da tutti i mali.  Capiremo la missione della Parola quando comprenderemo che la “Parola si fa carne e abitò in mezzo a noi†(Gv 1,14). Ha abitato nella nostra fragilità e nelle nostre sofferenze. Possiamo e dobbiamo leggerla nella tradizione, ma non possiamo smettere di leggerla come ci è stato trasmesso dalla rivelazione della parola di Dio.  C’è bisogno di capire di più la Parola quando è aperto il libro per vivificare le situazione di morte fisica o spirituale. Per questo essa è stata scritta e conservata. Il movimento incarnato dalla Chiesa è cominciato con la lettura del Libro dell’Esodo. Saremo in grado di comprendere la Parola solo se la leggeremo e l’ascolteremo nella storia. La tendenza a cercare solo l’aspetto spiritualizzante è molto fragile, come lo è pure se noi ci fissiamo solo nell’aspetto materiale o sociale. Il gesto di aprire il Libro è simbolo di lasciare la Parola incarnarsi nella realtà nella quale viviamo, poiché è lì che essa sarà cammino: “La Tua Parola è luce nel mio cammino†(Salmo 119, 105). Così avremo la Vita.

1316. Invece di leggere, ascoltare

La Parola è stata fatta per essere ascoltata. Nel momento attuale della società diamo priorità alla visione. Ma sappiamo che la Parola dice anche: “Desidero ascoltare ciò che il Signore dice†(S. 84,8). Vedere arricchisce l’intelligenza. L’ascolto conduce al cuore, dove si prendono le decisioni. Abbiamo poca memoria della Parola perchè ascoltiamo poco e male. Essa non penetra la nostra vita. Abbiamo difficoltà di conservare il silenzio interiore. Per questo la Parola non penetra le nostre vite né muove alla conversione. Non serve gridare la Parola, parlare su di essa, piutosto è  necessario lasciarla parlare. Molti si convetirono nell’ascoltare la Parola. Una grande sfida per le nostre comunità è educare all’ascolto. In questo modo potremo stabilire il dialogo con Dio ed entrare nella contemplazione del suo mistero in Cristo. È lui che parla quando si leggono le Sacre Scritture (SC 7). Quando la Parola arriva di fatto al nostro cuore, lo Spirito ci conduce alla conversione e questo porta di conseguenza al  cambiamento del mondo. Se la Parola non viene riprodotta nella realtà è perchè non è stata ascoltata.

1317. Leggere la propria vita

La nostra vita è come noi stessi. Noi vediamo noi stessi soltanto nello specchio degli altri. La Parola, comunicazione di Dio, ci mette davanti a Lui. In Lui possiamo conoscere noi stessi. In questo modo nella Parola possiamo leggere la nostra vita e comprendere la nostra realtà. Essa è lo specchio nel quale vediamo la nostra faccia sfigurata dal male o rinnovata dallo Spirito. Essa rivela l’uomo all’uomo (Giovanni Paolo II, RH). Per essa sappiamo chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Meravigliosa Parola che ci stimola ad essere più umani.






 
© Copyright 2024/2025 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner