venite e riposatevi un po'






nº 1245
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Venite e riposatevi un po

1285. un essere umano intero

Il nostro mondo evolve. Immaginiamo che tutto ciò che è stato conquistato, sia appena all’inizio. L’essere umano continua  a seguire la mappa del tesoro alla ricerca di grandi scoperte.  Queste ricchezze ci investono come un’onda che ci lascia piccoli. Dio continua a donarci una pista perché il mondo sia ancora più grande: Egli ha creato il mondo, conformemente alla narrazione biblica, in sei giorni e nel settimo si riposò da ogni lavoro: “ora, avendo Dio completato nel settimo giorno l’opera che aveva fatto, in questo giorno si riposò da ogni opera che aveva fatto. Dio benedì il settimo giorno e lo santificò, perché in esso riposò da ogni opera  che aveva fatto…” (Gen 2, 2-3). Il mondo, e la persona in esso,  ha il ritmo del giorno e della notte, dei tempi e delle epoche. Il libro dell’Ecclesiaste insegna che c’è un tempo per tutto. Anche la terra riposa. La legge dell’Antico Testamento dà all’uomo il riposo settimanale e anche alla terra un tempo di stasi: “Il settimo anno… non poterai la tua vigna” (Lv 25,4). La natura ha il suo ritmo.  Non rispettarlo è pericoloso. L’essere umano ha un ritmo che promuove la vita, nel rispettarlo si promuove la sua integrità sia corporale che spirituale. C’è anche la bella  affermazione che la grazia suppone la natura. Non possiamo fare una vita umana senza lo spirituale ne portare avanti una buona spiritualità senza il rispetto per il corpo, per la materia e per le tendenze che possediamo.  Le passioni sono buone,  se le addomestichiamo per il bene.  L’equilibrio della persona suppone ed esige che si promuova ciò che è spirituale, poiché l’essere umano è anche spirituale per sua natura. Il giusto equilibrio da vigore all’essere umano. Padre Antonio Borges, redentorista, dice nel suo diario, che si alzava presto e si dedicava alla cura della sua anima, poi lavorava il resto del giorno. L’incontro con Dio nella preghiera riposa e ricostituisce il corpo affaticato. La preghiera del giorno per giorno sarà sempre un riposo. Dio riposò quando fece il mondo. Perché non seguire il  suo progetto?

1286. Dio è il mio riposo

Un cuore centrato nell’unico necessario è un cuore e un corpo pronti per grandi imprese e duri lavori. La vita spirituale è il riposo maggiore che possiamo darci. Noi ci stanchiamo con molte attività. Se noi le accompagnassimo che la fonte del nostro riposo, la vita sarebbe molto più facile, anche in mezzo alle sofferenze. Dio non toglie i nostri dolori, vuole che li passiamo con Lui. Se ascoltiamo la frase del salmo 94: “non entreranno nel luogo del mio riposo”, ci fa un po’ paura. I grandi personaggi si prendevano sempre dei buoni momenti di meditazione. Dobbiamo arrivare a ciò che ci racconta il salmista “Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre” (S. 131,2)

1287. Un diritto che è un dovere

Ci sono momenti che non abbiamo altro luogo per riposare  se non nelle braccia di Dio. Riposare è un diritto e un dovere. È un diritto che tutte le leggi dovrebbero comprendere e tutti noi accogliere. Purtroppo è difficile sapere fermarsi. Esigiamo molto da noi stessi e dagli altri, anche quando il rendimento è in equilibrio. Dice il salmo: nella tranquillità e nella fiducia sta la vostra forza ma non lo desiderate” (S. 30,15). Anche il divertimento deve essere regolato con il riposo. Il riposo non è solo finire di lavorare, ma dedicarsi all’essenziale: dar vita al cuore. Molti mali scomparirebbero. Entri la mia anima nel tuo riposo. Gesù invita: “Venite in un luogo deserto e riposatevi un po” (Mc 6,31)






 
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