nÂş 1211
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La Parola si rende presente
1235. La Parola prende vita
Ogni celebrazione
liturgica è densa di Parola di Dio. La Parola non è soltanto il testo
proclamato. Essa è presente nei canti, nei riti, nei simboli, nei gesti e,
soprattutto nella comunità riunita che è il primo sacramento della presenza di
Cristo. I sacramenti sono la continuazione del Cristo vivo. E’ Cristo che parla
quando si leggono le Sacre Scritture nella celebrazione dei Sacramenti (SC 7). Gli
scrittori antichi dicevano che ciò che era visibile in Cristo nell’incarnazione,
continua ora ad essere visibile nei sacramenti che sono segni sensibili della
grazia. La riflessione sulla Parola di Dio, fatta dal Papa Benedetto XVI dice: “La celebrazione liturgica diventa una
continua, piena ed efficace proclamazione della parola di Dio. Pertanto la
parola di Dio, costantemente annunziata nella liturgia, è sempre viva ed
efficace per la potenza dello Spirito Santo, e manifesta quell’amore operante
del Padre che giammai cessa di operare verso tutti gli
uomini”(VD 52). Il luogo propizio per la proclamazione e l’accoglienza della Parola è la celebrazione
dell’assemblea, da cui sono nate queste
due realtà . Dio ci tratta sempre come popolo. Ciascuno è una cellula e tutti
noi formiamo, in Cristo, un unico Corpo. L’assemblea
è la casa della Parola. E’ lì che prende vita e rende presente il Cristo
che parla al suo popolo. In ogni sacramento essa proclama l’azione salvifica di
Cristo conformemente al sacramento celebrato. Più che un testo didattico, è una
presenza che insegna, invita alla conversione e fortifica con il suo dinamismo
Divino. Essa è accessibile a tutti. Per questo c’è l’omelia della celebrazione
che ha la funzione di introdurre le persone nel mistero della Parola che rende
presente il Dio che parla al suo popolo in Cristo.
1236. Lo Spirito parla alla Chiesa
“ La parola di Dio, costantemente annunziata nella liturgia, è sempre viva
ed efficace per la potenza dello Spirito Santo, e manifesta quell’amore
operante del Padre che giammai cessa di operare verso tutti gli uomini” (VD 52).
Anche se lo Spirito non viene percepito nella vita della comunità tuttavia è
Lui che accompagna la Parola e apre il cuore dei fedeli. Sappiamo che la Parola
di Dio, proclamata e celebrata nell’azione liturgica , è accompagnata dall’azione
dello Spirito santo che diventa viva nel cuore dei fedeli. Non è una magia. Come
lo Spirito soffia dove vuole, si ascolta il suo rumore, ma non si sa da dove
viene ne dove va (Gv 3,8). La sua azione penetra i cuori dei fedeli, realizza
la comunione di tutti tra ciascuno e Cristo,
risveglia i carismi e fortifica i ministeri. La forza della Parola va al
di lĂ della condizione umana. Occorre apertura e partecipazione attiva e cosciente
alla celebrazione. L’azione dello Spirito va al di là dei nostri
condizionamenti umani. Non esiste celebrazione vuota, perché tutte hanno la
presenza dello Spirito che prega con gemiti inesprimibili (Rm 8, 26).
1237. Parola nell’Oggi di Dio
La celebrazione liturgica diventa continua, piane ed efficace proclamazione
della Parola di Dio. La Chiesa segue lo stesso modo di leggere e interpretare
le Sacre Scritture seguito da Cristo. Nella sinagoga di Nazareth disse “Oggi si
è compiuta questa Scrittura che avete ascoltato” (Lc 4,21). L’Oggi si fa
presenza viva di Cristo che, per il Suo Spirito ci apre alla ricchezza dei suoi
misteri. L’Oggi di Cristo si unisce all’oggi dei fedeli. Noi non ci rivolgiamo
ad un avvenimento passato, ma ci uniamo all’unico avvenimento redentore. “
“Nella storia della salvezza infatti non c’è separazione tra ciò che Dio dice
e opera; la sua stessa Parola si presenta come viva ed efficace (cfr Eb
4,12), … Al medesimo modo, nell’azione liturgica siamo posti di fronte alla sua
Parola che realizza ciò che dice” (VD 53). Nella celebrazione, aiutiamo il
popolo a percepire l’agire di Dio nella
storia della salvezza e nella vita personale di ciascuno dei suoi membri. Per questo
è bene partecipare alle celebrazioni.