nº
1199
articolo
Pe.
Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
“Leggere
con l’intelligenza e il cuore
1217. Dio ha parlato per mezzo di uomini
Stiamo cercando di comprendere la Parola di
Dio. È sicuro che Dio non ha donato un alimento inaccessibile al suo popolo. La
Parola è vicina a noi, come è scritto nel libro del Deuteronomio :”Questa
parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perchè tu la
metta in pratica” (Dt. 30,14). Tutti vi hanno accesso. Non c’è niente che può
fermare l’accesso completo a Dio tramite la sua Parola. Questa vicinanza alla
Parola di Dio sarà ancora maggiore se comprenderemo meglio il senso del testo
così come è stato scritto. Essa è per tutti i tempi, ma è venuto un tempo molto
concreto. Non possiamo leggere il testo come se fosse scritto oggi. Anche dentro
la Bibbia ci sono differenze di tempi in cui furono redatti i testi. Basta vedere
nel libro della Genesi, che abbiamo due narrazioni diverse della creazione. Per
questo dobbiamo conoscere meglio il significato che il testo aveva nel momento
in cui fu scritto, perchè potremmo interpretarlo in modo errato. Il Concilio
Vaticano II, nella Dei Verbum insegna
che: “ Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla
maniera umana, l’interprete della sacra Scrittura, per capire bene ciò che Egli
ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi
abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole”
(DV 12). Possiamo sempre intepretare, ma
l’interpretazione sarà completa solo quando cercheremo il senso originale. È vero
che Dio dà lo Spirito, ma siccome Gesù era Uomo Dio, la Sua parola è divina ma
anche umana. È necessaria questa comprensione anche del senso umano. È necessaria
una formazione per sapere che tipo di genere letterario è stato usato dall’autore
sacro. È una questione di base. “La Scrittura deve essere interpretata nello
stesso Spirito nel quale è stata scritta” (VD 34). Perciò dobbiamo aver
presenti tre criteri: 1°- l’unità di tutta la Scrittura. Essa è un tutto; 2°- avere presente la Tradizione viva di tutta la
Chiesa, cioè, come è stato compreso un dato testo attraverso i tempi; 3°- avere
davanti agli occhi la scienza e la fede. La scienza aiuta a conoscere e la fede
aiuta a vivere. Perciò ci vuole
formazione. La cosa più importante però è leggere il testo sacro. La Bibbia
spiega la Bibbia
1218. Saper studiare sotto lo Spirito
Lo studio è importantissimo. La Parola di
Dio non può essere considerata come un testo del passato che debba essere
analizzato e studiato come una letteratura storica. È un bel lavoro, ma non è
sufficiente. Così non si può arrivare a comprendere l’avvenimento della
rivelazione attraverso la Parola trasmessa
dalla Tradizione e dalla Scrittura (VD 35). O scompare il divino o è ridotto a
ciò che è puramente umano. Si negano le verità fondamentali della fede in un
Dio che è entrato nella realtà umana. Non possiamo lasciare a lato lo studio
serio della Parola di Dio dal punto di vista delle scienze umane curando solo
lo spirituale. Conoscendo un testo nel suo contenuto possiamo viverlo meglio.
1219. Diritto alla formazione
Dalla fine del 19° secolo è cominciata un
forte impegno nello studio biblico. Con il Vaticano II riceviamo un forte
orientamento: “E’ necessario che tutti ...
attendono legittimamente al ministero della parola, conservino un contatto
continuo con le Scritture mediante una lettura spirituale assidua e uno studio
accurato, affinché non diventi « un vano predicatore della parola di Dio
all'esterno colui che non l'ascolta dentro di sé»” (DV 25). Incontriamo da ogni
parte l’insistenza dei laici ad essere formati. Sono pochi i luoghi che offrono
questa formazione biblica alla gente. Ci
sono tante possibilità. Quali di esse possiamo usare?