La Scrittura e la Chiesa_ VD


VD

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Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

“La Scrittura e la Chiesa

1211.Interpretare la Parola

C’è una questione dottrinale in riferimento all’interpretazione della Parola di Dio. Da una parte c’è la dottrina di alcuni che insegnano la libera intepretazione, dicendo che oguno ha l’assistenza dello Spirito per poterla intepretare. Possiamo vedere i risultati negativi di queste idee. E tuttavia, questo,  non impedisce la comprensione individuale della Parola  e il massimo profitto per la salvezza. Ma la dottrina della Chiesa Cattolica insegna che la Parola di Dio può essere interpretata solo nella fede ecclesiale. Senza la fede viva nel corpo della Chiesa, non si ha una interpretazione autentica. Ciò che orienta la comprensione, basata nella Tradizione e nel Magistero, è l’insegnamento dell’ autorità della Chiesa.  Tutto questo si basa sulla Tradizione e l’Insegnamento dei Santi Padri, cioè i santi scrittori antichi, e con lo studio degli esperti nelle Scritture. Non è una azione privata, ma comunitartia. Questo dà sicurezza per la conoscenza della Parola. Per questo il primo passo è sempre dato alla fede. Tutta la Scrittura spiega la scrittura, non sono testi isolati. Prendere la lettera per la lettera è fondamentalismo, come vediamo in certe sette cristiane e non. San Tommaso, appoggiato da Sant’Agostino, dice: “Anche la lettera del vangelo uccide se manca l’interiore grazia della fede che sana” (VD 29).  E perchè dipendere dalla Comunità della Chiesa? Perché la Parola è stata scritta nella comunità. Quello è il luogo appropriato e più fecondo per comprenderla. La comunità riunita per la celebrfazione liturgica accoglie la Parola e la comprende. La Parola celebrata è una scuola di comprensione. Non dispensa dallo sforzo dello studio e dalla vibrazione del cuore per comprenderla.

 

1212. Studio della Parola

L’interpretazione esige la fede, l’apertura del cuore, e non dispensa dallo studio. Come è bello sapere che  qualcuno che ha dedicato la vita allo studio della Parola di Dio! La Parola di Dio è nella parola umana. Lo studioso della Parola guidato dalla sua intelligenza e dallo sforzo di ascoltare Dio che parla nelle sue  parole, offre un contributo fondamentale a tutti i fedeli. Il documento “Verbum Domini”  insegna che la Sacra Scrittura deve essere letta con lo stesso spirito con la quale è stata scritta (VD 29). San Pietro dice nella sua lettea che “nessuna Scrittura profetica va soggetta  a privata spiegazione, poiché non dà volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi dallo Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio” (2 Pt 1, 20.21). Con il Concilio Vaticano II  è stato coltivato anche l’interesse di leggere e vivere la Parola di Dio. Per questo non si deve tralasciarne lo studio, perchè essa ci aiuta a capire meglio tutte le cose. Qualcuno ha difficoltà a leggerla. Ma se non la leggiamo tutto sarà più difficile. A misura che la leggiamo e anche la studiamo, la comprenderemo sempre meglio.

 

1213. L’interpretazione e la vita

Può interpretare bene le Scritture soltanto colui che le vive. La Parola viva, dentro di noi, è differente dalla parola vista soltanto intellettualmente. Se la Parola ci modella, ci porta a conversione, è perché la leggiamo con sincerità e coerenza di vita. La fede del fedele lo guida a sapere come viverla, con il cuore aperto. Quando uniamo alla lettura  alla vita è più facile comprenderla e interpretarla, perchè la Parola è nata nel seno della comunità e scritta per gente come noi,  guidati dallo Spirito. A misura che  la nostra vita  assimila il testo, più si  vive di essa, più essa diventa viva per noi e noi diventiamo vivi per la comunità. San Gregorio afferma: “le parole divine crescono unitamente con colui che le legge”






 
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