nº 1187
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La Parola e il Cuore
1199. l’obbedienza della fede
Conosciamo la fonte e la ricchezza della
Parola. Per essa Dio è entrano in dialogo con noi. Così come Egli Si è rivelato
e consegnato a noi nella Parola, così noi dobbiamo rispondere attraverso l’impegno
totale della nostra fede. La Fede non è solo un sentimento o un dono che ci
conforta o una sapienza che ci arricchisce. È una consegna totale. Per questo: “A
Dio che si rivela è dovuta l’obbedienza della fede†(Rm 16,26). Con la quale l’uomo
gli si abbandona tutt’intero e liberamente prestando il pieno ossequio dell’intelligenza
e della volontà a Dio che si rivela e assentendo volontariamente alla
Rivelazione che egli fa†(VD 25). Il modo di rispondere a Dio che ci parla
attraverso la Parola, è la fede. Non è possibile la fede senza la consegna di
se a Dio, offrendo l’accoglienza alla sua rivelazione con l’intelligenza e la
volontà . La fede coinvolge la persona non soltanto a livello spirituale, ma si
ripercuote totalmente nei comportamenti della vita. In caso contrario non è
fede. Conoscere le Scritture non è uno studio come un altro, ma uno studio
guidato dallo Spirito Santo, come insegna il documento Verbum Domini (25): “per
accogliere la Rivelazione, l’uomo deve aprire la mente e il cuore all’azione
dello Spirito Santo che gli fa capire la Parola di Dio presente nelle Sacre
Scrittureâ€. Lo Spirito Santo è sempre presente quando leggiamo la Parola di
Dio, o la ascoltiamo nei molti modi attraverso i quali Dio ci parla. Entriamo in
dialogo con Dio attraverso lo Spirito Santo. È Lui che apre alla possibilità di
credere e ad entrare in dialogo di comunione con Dio. Tutto questo succede nell’Incarnazione
di Gesù. È dovuto a questa verità se possiamo dire che la Parola ha la forza di
convertire e orientare il cammino della vita, perchè è la Vita dello Spirito in
noi. Paolo ci dice che nessuno può dire Gesù è il Signore, se non per lo
Spirito Santo (1 Cor 12,3). Lo Spirito apre il nostro cuore ad accogliere la
Parola e ad accoglierla come Parola di Dio. Entriamo così in dialogo. Possiamo anche
bloccare questa azione, perchè Dio ci rispetta. Il dialogo non è un insieme di
parole, ma è la Sua Vita che si unisce alla nostra.
1200. Annunciare la Parola
Nel momento dell’Ascensione, Gesù disse
agli apostoli: “Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo a ogni
creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo†(Mc 16, 15-16). Nel momento
massimo dell’entrata di Gesù nella Gloria, Egli affida agli apostoli la sua
Parola. Essa continua a rendere presente Gesù e a comunicare la volontà del
Padre. È la predicazione della Parola Divina che fa sorgere la fede. Accogliendo
la Parola, aderiamo alla verità che Gesù ci ha insegnato e gli consegniamo il
nostro essere. Senza questo affidamento possiamo avere una buona religione, ma
non possiamo parlare di fede. La Parola si identifica con il Figlio di Dio e la sua missione.
1201. In dialogo permanente
Diciamo che la bocca parla della pienezza
del cuore. Per questo la Parola di Cristo è la Vita che entra in dialogo di comunione. Il suo
cuore è Vita Piena. Il Papa insegna: “Con Lui, infatti, la fede prende la forma
dell’incontro con una Persona alla quale si affida la propria vita. Cristo Gesù
rimane presente oggi nella storia , nel suo corpo che è la Chiesa, per questo l’atto
della nostra fede è un atto nello stesso tempo personale ed ecclesiale†(VD
25). Nelle celebrazioni liturgiche c’è sempre la Parola di Dio. È Cristo che
parla quando si leggono le Scritture durante la
Celebrazione. Se prendessimo maggiore coscienza della Presenza di
Cristo, migliore sarebbe l’accoglienza della Parola e più fruttuosa l’azione
dello Spirito in noi.