5 VD
nº 1167
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Costruire sopra la roccia
1169. L’ppoggio della costruzione
Matteo, nel Sermone della Montagna, inserisce le proposte meravigliose di Gesù
per la nostra vita. Al termine, come volesse fare una sintesi, dice che
compiere le parole di Gesù è come edificare una casa sulla roccia (Mt 7,
24-27). Non c’è niente che la possa agitare. Quando non siamo fermi nel
praticare la Parola
restiamo vittime di tutte le tentazioni che si abbattono su di noi come un
temporale. Il Papa insegna che è realista chi riconosce il fondamento di tutto
nel Verbo di Dio. Egli è la roccia sulla quale edifichiamo. Essere realista è
costruire la vita sulla Parola. Solo così si edifica in modo solido e duraturo
(VD 10). La fragilità della nostra fede ci rende vittime della tentazione. Non
abbiamo dove appoggiarci. L’angustia che ci viene dal vuoto della vita, anche
dopo aver provato tutti i piaceri, ricchezze e poteri, provengono da questa
mancanza di fondamento. Tutto questo non realizza il cuore umano. L’Antico
Testamento parla del Dio della Roccia (Dt 32,4). Oggi constatiamo un ateismo
galoppante nel mondo attuale. C’è una
ricerca di altri fondamenti. Possiamo domandarci se la colpa è di altri oppure
nostra nel non aver presentato Dio nella sua Parola come fondamento o
semplicemente abbiamao sbagliato nel nostro insegnamento e non abbiamo dato una
testimonianza convincente. L’edificio della nostra vita ha bisogno, per rimanere in piedi, di un
fondamento che gli permetta una costruzione vigorosa. Questo fondamento è
Cristo. Gli uomini e le donne che vivono la Parola di Dio sono persone consistenti.
1170. Cristo è la Roccia
Cristo è la pietra angolare (Ef
2,20). La lettera agli Ebrei, riassumendo i passi della Storia della Salvezza,
mostra come Dio si è rivelato in parole e opere. Il popolo aveva coscienza che
Dio aveva parlato. Nel nuovo Testamento questa comunicazione di Dio è molto
chiara. La Parola
eterna di Dio si fece uomo in Cristo. Essa è la parola definitiva di Dio all’umanità .
Per questo la fede è: non una idea o una dottrina, ma l’incontro con una
Persona che dà nuovi orizzonti e un corso decisivo alla vita. (VD 11). Qui
possiamo verificare la fragilità della nostra fede. Gli insegnamenti sono
fondamentali, ma hanno senso solo se li viviamo a partire dall’incontro con la Persona di Gesù Cristo. È
quello che vediamo in questo momento. Non si accettano più gli insegnamenti
perchè non c’è chi sappia rivelare Gesù. Ciò che gli apostoli ci hanno
trasmesso fu la loro esperienza personale. Quando Egli si incarnò e nacque tra
di noi, abbiamo visto la gloria di Dio nel suo Figlio unico, pieno di grazia e
di verità (Gv 1,14). Il Papa annota: “La fede
apostolica testimonia che la
Parola eterna si è fatta Uno di noi. La Parola divina si esprime
davvero in parole umane†(VD 11). Il
fatto, oggi, di voler escludere la presenza di Gesù nei simboli del Natale e della Croce, è ben chiaro che è rifiuto dell’Incarnazione.
1171. La Parola si è fatta piccola
La Parola eterna si è fatta tanto piccola da
entrare in una mangiatoia, accessibile a tutti. Un non cristiano disse a un
cattolico: Che Dio è questo che voi avete da essere rappresentato da un piccolo
pezzo di pane? Il fedele cattolico rispose: “Il Dio Amore entra in qualunque
luogoâ€. Dio manifesta il suo volto in questo piccolo essere che è Gesù. Egli stesso si chiama piccolo. Oltre alla
condizione umana, assume con noi e per noi l’obbedienza al Padre, ascoltando la
sua parola. L’annientamento di Gesù va fino alla morte e sepoltura, al massimo
cioè della sua condizione umana. È la sua immolazione totale. Nella
Risurrezione assume la luce totale per il mondo. Egli è il Vincitore e Signore
di tutto. La Sua Risurrezione
è la risposta del Padre alla sua obbedienza. Egli porta con se tutto
l’universo.