nº 1155
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La
Missione di
Maria
1151. Presente nell’Opera della redenzione
Le celebrazioni della Chiesa cattolica come
di quella Ortodossa, nei loro diversi riti, danno alla Madre di Dio, il posto
di preminenza che Dio stesso gli ha concesso. Nell’essere scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, ha
ricevuto tutti i doni e le grazie necessarie per adempiere questa missione.
Celebrando le glorie di Maria lodiamo Dio per il suo inestimabile amore alla
creatura umana nel dargli il Suo Figlio come figlio. La Chiesa, dai primordi, ha riconosciuto il posto di Maria nell’Opera
della Redenzione. La testimonianza di questa verità ci viene dai Vangeli che la Tradizione ha poi accolto
e sviluppato con la sua riflessione. Dio desidera aver bisogno di Maria per la
venuta al mondo di Suo Figlio. Potrebbe aver fatto differentemente, ma non lo
ha fatto. I giudei aspettavano un Messia diverso, grandioso e conforme alle
tradizioni giudaiche. Dio ha preferito un cammino più umano, perchè era più
conforme al divino. Nell’Incarnazione il Figlio divino prende carne umana nella
carne della Vergine Maria. Egli è l’Uomo-Dio. Maria è vergine perchè il Figlio
è di Dio, per opera dello Spirito Santo. Grazie a Maria Egli entra nel popolo
della promessa. E’ l’erede del trono di David, conformemente alle profezie.
Questa carne di Gesù è risorta e glorificata nell’unione col Padre dopo
l’Ascensione. La presenza di Maria si fa costante nell’opera apostolica di
Gesù. Nel momento della sua Morte e Risurrezione Lei è unita con suo figlio.
Quando Gesù muore, la dona come Madre al discepolo che è Giovanni e a ogni
discepolo. In quel momento Gesù non stava risolvendo un problema framiliare, ma
la dava a tutti coloro che avrebbero voluto credere in Lui. Maria continua la
missione di generare i figli della redenzione. Nella venuta dello Spirito Santo
Lei è nominata esplicitamente dal vangelo. I discepoli erano riuniti nel
cenacolo “tutti costoro attendevano costantemente con un cuor solo alla preghiera
con le donne e Maria, la madre di Gesù” (At. 1,14). Escludere Maria dall’opera
della redenzione è disconoscere la
Parola di Dio.
1152. Presente nel Popolo di Dio
All’inizio della predicazione degli
apostoli lei continua la sua presenza in mezzo ad essi come raccontano le
tradizioni. Testimonianza di queste sono le preghiere, le predicazioni e le
opere d’arte che si incontrano nelle catacombe. Si erano già formate preghiere
rivolte a Maria, come è stato rinvenuto su un antichissimo papiro in Egitto, una
preghiera che recitiamo ancora oggi: “Sotto la tua protezione ricorriamo, Santa
Madre di Dio. Non disprezzare le nostre suppliche, ma custodiscici sempre, o
Vergine gloriosa e benedetta”. Nella catacomba di Priscilla, in Roma, c’è una
pittura della Madre di Dio che è stata realizzata nell’anno 270. Prima che una
verità diventi preghiera e opera d’arte non bastano pochi anni. Ma nella fede
della comunità è sempre stata presente Maria. In ogni Eucaristia Maria è
presente, perchè il Corpo di Cristo nei
simboli del pane e del vino è lo stesso che è stato generato nel suo seno, che
ha percorso le strade annunciando il regno, che fu crocifisso, che risuscitò e
che siede nella gloria del Padre. Il popolo di Dio continua l’affetto e il
cultro di grande venerazione per colei dalla quale ci è venuto Gesù.
1153. Presente nella Gloria
Nell’essere elevata alla Gloria in corpo e
anima, Maria continua ad essere unita al popolo di Dio nel Corpo Mistico del
Cristo , del quale, tutte le persone vive e defunte fanno parte. Unita a Dio
lei rimane con noi. Continua la sua missione di partecipare dell’Opera della
redenzione con la sua mediazione supplice. Come noi preghiamo gli uni per gli
altri, lei anche prega per noi. Per questo diciamo: “Prega per noi peccatori,
ora e nell’ora della nostra morte”. Negare che Maria prega per noi è negare
l’esistenza di questa unione di tutti in Cristo, come scrive Paolo. Il culto di
venerazione a Maria non ha diminuito in niente il culto di adorazione dovuto a
Dio, perchè in Lei noi lodiamo Dio, ed è un privilegio e un dovere, perchè per
lei ci è venuto il Gesù che amiamo.