Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia ARTICOLI_ nel Tempo Ordinario commemorazione dei defunti - 2.11.2011
commemorazione dei defunti - 2.11.2011
 
 

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Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Dona loro la pace

1023. Commemorazione dei fedeli defunti

 

Ogni anno, nel giorno 2 di novembre, facciamo la commemorazione dei morti. Quanto, anticamente si faceva la festa di tutti i santi, si pensò ad istituire una celebrazione per tutti i defunti. Il motivo era chiedere a Dio che tutti i morti potessero stare con Lui. E’ penoso che la gente si ricordi dei morti solamente in questo giorno. La tradizione della Chiesa in tutte le Messe, prega: “Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurezione, e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza:ammettili a godere la luce del tuo volto” (Pregh. Euc. II). In tutte le Messe la Chiesa per tutti i defunti. Ma occorre anche ricordare che tutta la preghiera appartiene al Corpo di Cristo, cioè a tutti, poiché tutti formiamo un solo corpo in Cristo. Tutti preghiamo per tutti. In questo modo non esistono anime del Purgatorio dimenticate, ne gente che da lì appare chiedendo orazioni, poichè tutti sappiamo che preghiamo per tutti. Celebrare per i morti è proclamare la nostra fede nella Risurrezione. Proclamiamo anche la nostra carità comune per tutti i vivi, per le anime del Purgatorio e per i Santi del Cielo. Pregare è stare in comunione di amore con Dio e con tutti coloro che Dio ama. Siccome Dio ama tutti, siamo uniti a tutti in un solo amore e in una sola fede. Nella nostra preghiera per i defunti compiamo un dovere di carità. Preghiamo per la loro purificazione. Essi non possono meritare per se, e noi lo facciamo per loro. La redenzione di Cristo raggiunge tutte le persone. Preghiamo sempre: perdona i nostri peccati! Donaci la salvezza! C’è sempre un grande affetto per le “Anime del Purgatorio”. Come è il Purgatorio, non lo sappiamo, ma sappiamo che siamo uniti a questi nostri fratelli.

 

1024. Ricordatevi di me

 

La Chiesa ha sempre pregato per i morti. Possiamo incontrare questa usanza già dal libro dei Maccabei. Giuda fece una colleta da inviare a Gerusalemme per offrire sacrifici per i peccati di quei soldati che erano morti portando con se amuleti idolatrici, “agendo così molto bene e nobilmente, nel pensiero della risurrezione” (2 Macc.12,43). Nelle catacombe ci sono molte lapidi con preghiere e simboli di preghiera per i defunti. Questo vuol dire che era un costume fin dall’inizio della Chiesa. La madre di sant’Agostino, santa Monica, alla fine della sua vita diceva ai figli: seppellitemi dove volete, solo “chiedo che vi ricordiate di me all’altare di Dio”, cioè nell’Eucaristia. Le preghiere eucaristiche portano sempre la preghiera per i morti. E’ bene pregare per i morti, poichè un giorno anche noi avremo bisogno di queste preghiere. I nostri peccati non sono per niente piccoli. Abbiamo bisogno di arrivare purificati davanti a Dio. Potremo non essere puri e aver bisogno della carità della preghiera della Chiesa.

 

1025. Purificare la preghiera

 

Nella preghiera dobbiamo evitare ciò che può apparire superstizione, idee sbagliate sui morti, provenienti da una tradizione spuria, o di altre religioni. Possiamo fare riti ma che siano coerenti con la fede. Non parlare, però, di anime sofferenti, dimenticate, che implorano orazioni, anime che vanno e vengono. Possiamo parlare molto di vita eterna, ma dobbiamo avere la certezza che non compete a noi organizzare quel mondo, visto che abbiamo sempre l’abitudine di pensare alla vita eterna con i nostri criteri umani, come ci presentano alcune storie. Ai morti la pace eterna e a noi, la nostra preghiera per loro. Facciamo bene a pregare, accendere candele, portare fiori. Sono segni che crediamo nella risurrezione e che essi sono vivi. La nostalgia ci porta a pregare.

 

 
 
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