Egli parla nel Silenzio
 
 
 

nº 1061
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista


1008. Parla nell’oscurità

Quando diciamo che Dio parla, cerchiamo sempre parole ed espressioni che ci illuminino e confortino. Siccome Dio è Luce, vorremmo sempre che sia tutto chiaro. Nonostante questo, Egli parla nell’oscurità. L’oscurità non è un male, ma è la dimensione della nostra coscienza, il centro di orientamento della nostra vita e delle nostre decisioni. Chi agisce solamente in base ai principi esterni perde se stesso. La coscienza è il nostro interiore. Dio stà lì. Diciamo che Lui è più intimo del nostro intimo. Lì Egli parla con molta chiarezza che in ogni altro luogo e condizione. Se la coscienza non lo assume non si orienta. S. Alfonso dice “che nessuna legge ci condanna davanti a Dio, se essa non è stata rivelata alla nostra coscienza”. Ci sono molti tipi di coscienza. Tra queste: quella corretta e quella sbagliata. La grande missione che abbiamo verso noi stessi è la formazione della nostra coscienza. Questa è la pastorale più urgente che ci sia nella Chiesa: formare le coscienze, liberarle dai tabu, dalla mancanza di orientamento, dalla incomprensione della verità  e dalla chiusura al bene. La formazione della coscienza la libererà e ci insegnerà ad ascoltarla come voce di Dio. Nel linguaggio simbolico del Paradiso terrestre, quando il demonio tentò Eva a mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male disse: “Dio ha proibito perchè sà che nel giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscitori del bene e del male” (Gen. 3,5). Non si tratta della conoscenza, ma del possesso del bene e del male. Nel senso che è la persona che decide ciò che è bene o male. Il peccato raggiunge la coscienza. La formazione della coscienza è mangiare del frutto dell’Albero della Vita che è Gesù che mostra il cammino del bene, e taglia il cammino del male. Il silenzio della coscienza è lo spazio più adatto per ascoltare Dio che parla. Ascoltatre la Parola di Dio e toglierla dalla coscienza, è renderla inutile

 

1009. Egli parla nella notte della vita

Al di là del silenzio profondo della coscienza, esiste la notte della vita. Cerchiamo la felicità e diciamo che Dio, se saremo fedeli, ci darà ogni bene.  Se non ce l’ho è perchè non sto pregando bene. Ma Gesù non pensava così, infatti, nell’orto degli ulivi, chiese di essere liberato dalla sofferenza. Nella croce si sentì totalmente abbandonato da Dio. Ma questo momento di totale assenza e silenzio di Dio è proprio quello nel quale Egli grida forte: “non temere, vermiciattolo... il tuo Redentore è il Santo di Israele” (Is 41,14). Quando tutto sembra contro di noi, la vita stessa a volte, la Parola di Dio dà speranza. Lo svuotamento totale è il momento del più profondo incontro con Dio. Abbiamo paura del silenzio, perchè ci mette davanti a noi stessi per ascoltare e rispondere.

 

1010. Egli parla nel silenzio totale

Non c’è niente più forte nella vita , della morte. Quando tutto termina, quando i sensi umani cessano, quando perdiamo tutto il controllo della materia  ed essa chiude il suo corso, come successe a Gesù, è lì che si fa più forte la Parola. Quando Gesù consegnò tutto nelle mani del Padre, il Padre gli ha dato la vita risuscitandoLo dai morti. Siamo risvegliati da Dio, con tutto quello che siamo, e passiamo a vivere l’intensità della Parola: “Ti ho amato con amore eterno e ti ho chiamato per nome”. Conosceremo Dio e saremo conosciuti per come siamo. Nella morte c’è la Parola della Vita. Riflettendo sulla Parola di Dio, possiamo vedere quanto ampia sia, perchè partecipa dell’infinito di Dio. Ampliamo il concetto di Parola di Dio,  per non cadere nell’idolatria che consiste nel trasformarla in una cosa sotto il nostro controllo e circoscriverla solo a livello materiale. La Verità libera dalla lettera.

 
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