nº 1053
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Vita come Parola di Dio
996. La parola è viva ed efficace
Grazie a Dio, la Chiesa cattolica ha aperto la Bibbia. La gente è stata mantenuta a lungo distante dalla lettura della Bibbia per evitare l’errore della riforma protestante che insegnava: l’interpretazione individuale e l’idea che la Scrittura fosse l’unica forma per conoscere la fede. Ci sono , invece, anche altre forme come: la Tradizione della Fede, i Santi Padri, il Magistero, la Liturgia, la Teologia e il Senso Comune della Fede dei Fedeli. Certo che tutte queste regole della fede concordano tra loro e si fondano nella Scrittura. La Bibbia è il tabernacolo della Parola di Dio. Le lettere, i testi, sono come il sacramento della Parola. Lì è custodita la Parola conforme a come fu data agli scrittori sacri. Non possiamo comparare la Bibbia con altri “testi sacri religiosi” perchè la Parola è unita al suo Dio, infatti chiamiamo Gesà: La Parola – il Logos. Essa è Dio, è viva ed efficace (Eb 4,12). Il testo custodisce la Parola di Dio che è Luce, è Verità, è Vita. Inoltre, essa va al di là del testo poiché le parole umane non possono contenere tutta la sapienza di Dio. Dio continua a parlare in tanti modi. Non dobbiamo aspettarci novità nella fede, ma la fede viene conosciuta come una continua novità. Essa è come una fonte che sgorga sempre e feconda la terra facendo produrre la semente, come dice Isaia (55, 10-11). Nessuno domina la Parola. D’altro canto, però, essa è accessibile a tutti, perchè ha la forza interiore che le è data dalla presenza di Dio. La Chiesa insegna che è Cristo che parla quando si leggono le Scritture in Chiesa. Siamo servitori della Parola e la comprendiamo per l’illuminazione dello Spirito in accordo con le regole della fede. Utilizzare la Bibbia per farle dire quello che vorremmo è un attentato. Pietro dice: “a nessuna profezia della scrittura compete una interpretazione soggettiva” (2 Pt. 1,20). E dice anche: “nelle lettere di Paolo...ci sono dei punti difficili da capire, che persone incompetenti e leggere stravolgono, al pari delle altre parti della Scrittura, a propria rovina personale” (2 Pt. 3,16).
997. Leggere nel mezzo della vita
C’è un elemento importante per la comprensione della Scrittura. La Chiesa, a volte, insiste sulla lettura spirituale della Bibbia, sul silenzio, sulla preghiera. E’ bene, ma non sono tutto. Il metodo più giusto per la lettura della Parola di Dio è la lettura nella realtà, perchè è lì che la parola è stata generata, vissuta e poi custodita nel sacrario della parola scritta. Senza questo essa resta un libro come un altro. Tutti gli studi fatti sono magnifici, ma è necessario andare allo scrittore sacro che era un uomo del popolo e il popolo anche è scrittore. Esso ha vissuto la Parola, e per questo essa è così buona per noi che siamo sempre popolo. E’ nel cuore , nell’ardore della vita che la Parola illumina di senso la realtà che stiamo vivendo. La lettura spirituale è ottima, ma perde forza senza una lettura nella realtà sofferta del popolo. Tutti possiamo capire, basta leggere.
998. Leggere con molti occhi
La lettura della Parola, o meglio ancora, l’ascolto della Parola, va fatto nella comunità che si riunisce per cercare la volontà di Dio. Molti occhi e molti orecchi saranno adatti per ascoltare con maggior attenzione la Parola. Nella storia del popolo di Dio incontriamo diverse volte la Parola che viene proclamata nell’assemblea del popolo. Il popolo si riunisce per lo Spirito Santo e da Esso è illuminato per comprendere la Parola nell’oggi della storia. Gesù parlava sempre alle moltitudini. In particolare spiegava. La Parola deve essere “mangiata” per poter poi essere assimilata, come si legge nell’Apocalisse (Ap. 10,10).