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l'immortalità dell'amore - articolo - Teologia spirituale
 
 

n. 1001
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira

 

L’immortalità dell’amore

915- L’amore ha un indirizzo

 San Gerardo diceva che, se ci togliessimo la benda dagli occhi, vedremmo Dio da ogni parte. Non si tratta di un panteismo, ma dell’amore che si fa presente. Se prendessimo coscienza della sua azione in noi, la nostra vita sarebbe molto differente!. È per questo che Paolo dice : “ Ora vediamo come in uno specchio, in immagine; ma allora vedremo faccia a faccia” (1 Cor. 13,12).. Dio che è amore è un Dio vivo, presente e operante in noi. Tutto ciò che è amore in noi è intimamente unito a Lui. Non c’è amore che non sia Divino. Se non è Divino non è neppure amore. L’amore che realizziamo è segnale della vita di Dio in noi, ma di questo spesso ce ne manca la consapevolezza. Questo non è solo apparenza, ma certezza. Ciò che facciamo come amore è Vita di Dio in noi. L’amore non muore. Nessuno può soffocare il bene. La pubblicità della società non supera quella dell’amore. Infatti anche gli uomini che hanno fatto “il male” pensano di aver fatto il bene; il male in se stesso non esiste, esso esiste solo come “parassita” del bene e il male che distrugge totalmente il bene distruggerebbe anche se stesso. L’opera dell’amore genera sempre più amore.  Se entriamo in un’azione d’amore, essa sarà come una pietra lanciata in un placido lago le cui onde si spandono in ogni lato. Non solo spiritualmente ma anche materialmente. Dire che l’amore ha un indirizzo significa che è reale  e permanente. S. Francesco è un esempio compiuto di questo, dopo 800 anni egli continua ancora ad illuminare generando amore. Quante opere nel mondo persistono perché sono nate dall’amore.  Il Cantico dei Cantici dice: “ le grandi acque non possono spegnere l’amore né travolgerlo i fiumi” (Ct. 8,7). L’amore è reale, non è solo sentimento. È azione creatrice del Padre, redentrice nel Figlio e santificatrice nello Spirito Santo. Il suo indirizzo è il cuore del Padre.

 

916. Ritratto dell’Amore

 La nostra unione a Dio e, la Sua presenza in noi, ha come effetto che noi diventiamo un ritratto del Suo amore. Quando Gesù dice: “chi vede me, vede Colui che mi ha inviato” (Gv 12,45), ci fa dire con sicurezza che Egli ama, in noi, un ritratto del Suo multiforme amore. E’ come se Dio avesse voluto fare di noi un volto unico del suo amore che è unico e totale per ognuno. Dio non divide la Sua presenza: Egli è totale e intero in ognuno. L’amore sarà sempre diverso, come lo sarà la sua azione. Per questo non possiamo pretendere che tutti siano uguali nel loro agire spirituale, sarebbe come impoverire la Rivelazione che ciascuno è di Dio. Come una foto digitale è unica così l’amore è unico in ciascuno. Abbiamo la responsabilità di corrispondere a questo amore, altrimenti ostacoliamo l’azione di Dio. Allora sarà il caso di domandarci: quale amore di Dio io manifesto?

 

 917. L’amore che costruisce la vita

 Il volto umano di Gesù mostrava il volto di Dio. Molti non lo riconobbero perché desideravano che Dio fosse diverso, fosse fatto come un idolo. Quando vogliamo dominare Dio con il nostro modo di essere, anche noi siamo degli idolatri, creiamo idolatria , adoriamo la nostra immagine. Quello che ci libera dall’idolatria è avere l’amore che costruisce la vita.  Possiamo vedere dalla storia che i veri grandi del mondo, hanno lasciato opere d’amore che generano vita. È l’eterna ONG della fraternità. Quando qualcuno realmente incontra Dio nella sua vita, va correndo per renderlo presente nei fratelli attraverso il servizio amoroso. Una Spiritualità che non porta all’amore-servizio, non è consistente e non ha futuro.

 

 

 
 
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