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n. 955
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Progresso spirituale
846. Crescita e partecipazione
 La teologia spirituale insegna che la crescita avviene come un tutto nei diversi aspetti della persona. Essa non può essere comparato al progresso quantitativo della società pragmatista. Per cui non si tratta di fare, di avere e di accumulare. Ma essere dal profondo persona che si relaziona con il Padre amoroso. Si tratta “dell’opera della salvezza che è dono, purificazione redentiva, configurazione a Cristo e trasformazione gloriosa” (F. Ruiz). E’ il ritorno al Paradiso. I santi, lungo la Storia della Salvezza hanno potuto esplicitare in diversi modi questa realtà : la scala spirituale, le tappe e il dinamismo, la comunione personale, i gradi, il castello interiore ecc. … Tutti noi cresciamo in Dio. Possiamo contemplare come sono cresciute le figure dell’Antico e del Nuovo testamento. Abbiamo riflettuto sulla crescita spirituale. In questo punto, ripeto, non si tratta di accumulare conoscenze o preghiere, o penitenze o atti religiosi. Tutto questo è bene ed è conseguenza della comunione che realizziamo con Dio. Siccome essa è divina non c’è un modo per potersi spiegare nel nostro linguaggio umano, gli atti di pietà e le azioni sono solo un mezzo per il quale possiamo avere una vaga idea di quello che Dio realizza in noi. Alle volte possiamo non corrispondere ed essere solo espressione vuota. Per questo abbiamo bisogno di comprendere questa nostra realtà più grande, attraverso le categorie della comunione teologale, della coerenza morale, della solidarietà , dell’equilibrio psicologico e della docilità nell’impegno, come ci descrivono gli autori della teologia spirituale.
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847. Comunione di fede e coerenza
Nella santità cristiana, l’importante è la qualità e l’autenticità dell’unione di fede, di amore e di speranza. Come si realizza questa verità ? Abbiamo bisogno di avere una vita come quella di Cristo, restando aperti alla volontà di Dio, rimanendo uniti a Lui. E’ quello che tutti cercano di fare, ma non lo sanno spiegare con queste parole. Si tratta di voler essere buoni attraverso la preghiera, la carità , la fedeltà e la pazienza. La fede è la base di questa unione. Dio si unisce a noi prima che noi ci uniamo a Lui. Questa vita di fede provoca in noi la coerenza morale che nasce dalla nostra “opzione” di Dio. Conformiamo la nostra vita a ciò che crediamo. Le nostre attitudini riflettono ciò che crediamo. La morale che viviamo, a volte con grande difficoltà , è l’espressione della vita di comunione con Dio  nella fede e nell’amore . La fede è vera solo quando ci orienta nel modo di vivere. Benedetto sia Dio per la bellezza della fede del nostro popolo e per la fedeltà alla Sua Parola. Vivere in questo modo è progresso spirituale.
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848. Fede e comunione fraterna
 Il progresso spirituale è unito profondamente al senso comunitario. Perché? Siamo scelti come popolo e, vivere la fede esige la comunione delle persone. La dimensione fraterna è alimentata dalla fede che si esprime nell’amore. Il popolo di Dio ha cercato una terra. La terra per il cristiano è la comunità . “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò in mezzo a loro” (Mt 18,20). Gesù chiede che restiamo uniti, poiché uniti realizziamo l’amore (Gv 17,21). L’amore fraterno va alle ultime conseguenze come insegna la parabola del buon samaritano (Lc 10,29). La vita di fede nel progresso spirituale si apre alla dimensione della docilità di accogliere Gesù, seguirlo, vivere come Lui e con Lui. Aprirsi anche allo Spirito che invita a portare la grazia della salvezza a tutti. La grazia suscita in noi lo sforzo di vivere nella libertà con convinzione, creatività , perseveranza e costanza, anche nelle difficoltà . La forza è data a tutti. Vinciamo la fragilità con la forza della fede.