n. 931
articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
un tempo molto comune
807. Con la vita che scorre
Nella liturgia abbiamo diversi tempi. Il più importante è il tempo Pasquale. Dopo abbiamo il Tempo di Natale e per finire il Tempo Comune o Ordinario che occupa 34 settimane dell’anno. E’ il più grande come estensione e non è meno importante degli altri tempi. In esso non celebriamo un mistero particolare della vita del Signore. Celebriamo ogni settimana, in modo particolare la Domenica, il mistero di Cristo e della Chiesa nella sua globalità. In questo periodo celebriamo con maggiore intensità le feste di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi. Così come scorre la vita, percorriamo i cammini del Signore che si intersecano con i nostri. La nostra storia diventa storia di salvezza. Il Tempo Ordinario è una scuola di spiritualità per la vita cristiana. In esso, il Mistero dell’Incarnazione e la Nascita di Gesù si incarnano nella nostra vita. In esso, la Pasqua di liberazione e la Pasqua della Nuova Alleanza, rivivono settimanalmente nel giorno del Signore, la Domenica, e la nostra vita spirituale cresce e prende forza. Così ci prepariamo all’incontro del Signore. In questo tempo, si potrebbe dire: me è sempre la stessa cosa! invece è così che impariamo a conoscere il valore di ciò che è comune e ripetitivo nella nostra vita. Ogni momento, anche facendo e vivendo la stessa cosa, non viviamo una monotonia, ma un tempo sempre nuovo, poiché ogni momento è un morire e un rinascere.Tutti i tempi grandi derivano da altri tempi che sono il loro piccolo fondamento. In ogni momento viviamo la Nascita e la Pasqua di Cristo. Egli dice sempre: “Ecco che faccio nuove tutte le cose” (Ap. 21,5). La vita fluisce, e ci conduce ad un bella meta.
808. Nella gioia di vivere
La spiritualità del Tempo Ordinario ci fa scoprire che la vita non è fatta solo di grandi momenti, di grandi eventi, ma di fatti piccoli e soprattutto costanti. Anche la natura ha i suoi temporali e le sue giornate di bel tempo. Poi c’è il quotidiano del giorno che inizia e della notte che finisce, e diciamo: sempre la stessa cosa! Ci sembra tutto uguale, abbiamo orari, usanze, manie. Ogni giorno può essere, come un bicchiere d’acqua, gustato con piacere. Partecipare la vita: della famiglia, della società, della natura, può essere percepito come dono che genera allegria e crescita. Lo stesso gesto, fatto con gratuità, si trasforma per noi in un elemento di crescita, allo stesso modo dell’alimento per il corpo: è sempre lo stesso, ma dona sempre vita nuova. Anche il dolore e la sofferenza possono, anche se è difficile, diventare liberatori. La spiritualità del popolo rifiuta la sofferenza e non è capace di percepire in essa il valore della vita, che invece possiede. La croce libera. Certamente dobbiamo curarci, ma anche comprendere che la fragilità fa parte della vita.
809. Cammini d’amore
La fedeltà del giorno per giorno all’orazione, ai nostri doveri realizzati con amore, si trasforma in un processo che rende straordinario l’ordinario. Abbiamo grandi santi straordinari. Ma ciò che sta ora sulla cresta dell'onda sono i santi ordinari, piccoli nella vita ma grandi nell’amore, come Santa Teresina. Questo spiega il senso della spiritualità del tempo ordinario. E’ come preparare il pranzo: se fatto con sapore, esso alimenta non solo il corpo, ma anche il cuore. Il sapore è sempre differente. Il pranzo preparato dalla madre non ha solo il sapore ma anche l’amore. Questo amore fa del cibo un legame che unisce. Così è anche del vivere quotidiano; ci doniamo il sapore dello stare uniti, del servire gli altri, nel compimento del dovere. Tutto fatto con amore, è questo che diventa straordinario. Un grande gesto è bello. Un gesto permanente diventa vita.