Saper essere luogo!
n. 929
Articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Nascita di San Giovanni Battista
804.Prima che io nascessi Tu Signore mi conoscevi!
Giovanni Battista è l’unico santo del quale celebriamo sia la nascita che la morte. Perché, di solito, di un santo, celebriamo il giorno della morte che è il giorno della sua nascita a Dio. Di Giovanni, invece, celebriamo anche la nascita perché il suo concepimento ricevette un marchio profondo da Dio e la presenza dello Spirito lo animò fin dal seno materno. Egli fu concepito “non da volere di carne, ma dalla volontà di Dio” (Gv 1,13). Quando un ragazzo è molto debole, spesso lo si dice figlio di genitori anziani. Ma questo non successe con Giovanni Battista, pur essendo i suoi genitori già avanti con l’età. Solo Dio può fare le cose impossibili, come disse l’Angelo a Maria: “Questo è il sesto mese per colei che tutti chiamavano sterile; perché nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Giovanni fu annunciato dall’Angelo, visse nel deserto, e questo vuole dire: a contatto con Dio, vincendo il male. Il deserto, nel cammino dello spirito, fa essere persone migliori. Egli divenne forte. Alla sua nascita si manifestò grandemente la mano di Dio. Tutti si chiedevano: “Che cosa diventerà mai questo bambino?”, perché la mano di Dio era su di lui. Giovanni è un cammino di spiritualità. E’ visitato da Gesù, quando entrambi erano ancora nel seno delle loro madri . Sentì la presenza di Gesù che gli donò lo Spirito. Esulta di gioia nel seno di sua madre (Lc 1,44). In lui, Dio ci visita. Zaccaria, nel giorno della circoncisione, dopo essere stato liberato dalla sordità e dal non poter parlare, benedice Dio cantando: “Grazie al cuore misericordioso del nostro Dio, che ci visita come Sole dall’alto” (78). Dio ci fa sempre visita. A misura che Lo riconosciamo, lo Spirito ci trasmette la gioia della salvezza. Dio ci conosce e ci osserva per inviare sopra di noi il medesimo Spirito, poiché, come figli di Dio, non nasciamo da carne, ma da Dio. Saper accogliere la visita di Dio è fonte di spiritualità.
805. Non sono degno
In Giovanni, comprendiamo come condurre la nostra vita. Saper essere luogo. Giovanni avrebbe potuto essere un concorrente di Gesù. Era famoso, possedeva un modo forte di parlare e il popolo accorreva a lui. Molte volte, quando si possiede fama e successo, pensiamo che è per noi e non per coloro che serviamo. Giovanni sa essere luogo e presenta Cristo. Tutto quello che ha fatto, è ed ha, serve a preparare la strada del Signore, avendo la nobiltà di dire che lui non era “degno di sciogliere il legaccio dei sandali” di Gesù (Lc 3,1), che era il servizio che dovevano fare gli schiavi. Sapeva essere forte: per affrontare gli errori, proporre la verità e riconoscere il Messia. La grandezza di Giovanni sta nella coscienza della sua missione di presentare il Messia. Egli è l’unico dei profeti che indica l’Agnello Redentore e Lo battezza (prefazio). La dignità di Giovanni sta nella consapevolezza di riconoscere l’Agnello di Dio (Gv 1,35). Conoscere il proprio posto è spiritualità
806. Profeta dell’Altissimo
La presenza di Giovanni risponde al desiderio del popolo che da molto tempo non vedeva più un profeta. Un popolo senza profeti è come senza direzione. Egli, vissuto nel deserto, ha fatto esperienza della solitudine, può formare nel suo cuore la Parola di Dio che lo rende profeta riconosciuto dal popolo (Mt 21,26). La profezia più grande di Giovanni è stata di rendere testimonianza al Cristo attraverso una parola forte e di dare la vita per la verità (Mt 14,1 ss). Gesù è la Verità che lo rende profezia. La sua nascita annuncia la misericordia di Dio che si abbassa fino a noi per mostrarci il suo affetto. E’ quanto è significato dal suo stesso nome, Giovanni vuole dire : Dio è favorevole. Conosciuto da Dio, ha conosciuto e fatto esperienza di Dio, ha anche conosciuto Colui che Dio ha inviato e su di Lui ha costruito la sua vita. Giovanni è per noi un cammino per imparare ad accogliere la visita di Dio, del Messia e rendergli testimonianza.