“Festa del corpo e sangue di Cristo”
798. Grandezza dell’amore
La celebrazione della festa del Corpus Domini si può dire che è la continuazione del Giovedì Santo nel senso della devozione e dell’amore a Gesù presente nell’Ostia Consacrata. Siccome in quel giorno non è possibile manifestare tutta la ricchezza del significato, perché siamo nella Settimana Santa, anche se c’è l’adorazione notturna, oggi, invece, Gesù riceve la lode per le strade che vengono addobbate in suo onore. La celebrazione non perde la dimensione della Cena Eucaristica, istituita da Gesù in memoria della sua Morte e Risurrezione, ma viene accentuata l’adorazione. Non si può rimanere solo ai fiori e all’incenso. La liturgia ricorda il sacrificio di Melchisedec (nome complicato che significa re di giustizia e di santità) che offrì pane e vino. Noi continuiamo la tradizione, come dice Paolo: “Quello che abbiamo ricevuto dagli apostoli vi abbiamo trasmesso”. L’Eucaristia non può perdere il valore di condivisione che Gesù vi ha messo. Senza spezzare il pane e distribuirlo, non avremo mai un’Eucaristia completa. Essa fu istituita per essere mangiata e condivisa. Dopo adorata. E’ quello che facciamo oggi. In questo giorno cantiamo: “Io voglio, Gesù adorato, circondare d’amore il tuo tabernacolo, …e amarti per tutti quelli che ingrati non vogliono amare” (canto eucaristico) La festa di oggi in cui portiamo Gesù Eucaristia per le strade, non è uno spettacolo, ma l’occasione per offrirGli l’affetto della comunità che così esprime quanto Gesù faccia parte della nostra vita.
799. pane e vino
Gesù è sempre creativo. Cosa sceglieremmo per riassumere tutto ciò che siamo? Gesù sceglie il pane e il vino che sono gli alimenti della vita corporale. Gesù sazia la fame della persona intera con il pane e il vino che, per la sua parola si trasformano nel suo Corpo e nel suo Sangue. Ciò che era materia si trasforma in realtà divina. E perché pane e vino? Dagli inizi della storia dell’umanità, il pane e il vino sono utilizzati sia come alimento che come omaggio alle persone, come vediamo nel sacrificio di Melchisedec. Nel Tempio di Gerusalemme , ogni sacrificio era bagnato con un bicchiere di vino e un poco di farina (pane) (Lv 23,12). Possiamo constatare che nel sacrificio di Cristo, che è l’Eucaristia, si fa lo stesso. Sono i simboli della vita che danno la Vita. In verità dovremmo essere noi l’offerta. Sull’altare mettiamo ciò che simbolizza la nostra vita. Per questo Gesù, che ha donato la Sua Vita, offre a noi i simboli del pane e del vino che si trasformano nel suo Corpo e Sangue, attraverso la Parola e lo Spirito Santo.
800. Cammino spirituale
Gesù nel sacramento dell’Eucaristia è per noi alimento e comunione. Consumando il Corpo del Signore, siamo da lui consumati! Si stabilisce, così, una unione di anima e corpo dalla quale siamo trasformati in Lui. Con Gesù anche noi possiamo essere creativi. Noi vediamo il suo Corpo e il suo Sangue nell’Ostia e nel Vino consacrati, crediamo nella sua presenza, nell’adorazione ci prepariamo all’incontro personale con Lui, nel rispetto e nell’affetto di chi ama. Egli sta lì, e noi Lo adoriamo in molti modi e con molti riti. Purtroppo non abbiamo sempre consapevolezza della sua presenza. Se avessimo una fede più solida, coltiveremmo con una gioia maggiore questa realtà. E’ una contro-testimonianza quella che diamo, a volte. Gesù è umile nell’Eucaristia. Se mostrasse la sua Gloria, ci allontaneremmo. Essa dunque ci invita a un cammino spirituale. Noi lo adoriamo, lo portiamo in processione con il dovuto rispetto, adorniamo gli altari, facciamo riti. Egli è l’amico che ci accompagna e aspetta da noi una risposta d’amore. Eucaristia è Vita e cammino per la Vita.