La Santissima Trinità _ Articolo _
 
 

n. 921
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

Vivere la vita di Dio

795. Rimanere in Lui

 Poco dopo la fine del tempo pasquale, si celebra la solennità della Santissima Trinità. E’ una festa diversa. In essa non si fa memoria di un avvenimento della vita di Gesù, come per la Pasqua o il Natale, ma si celebra una verità di Dio: Dio Uno in tre Persone.  Può sembrare complicato da spiegare, ma da vivere è più facile. Questa verità non è presente nella altre religioni monoteiste (coloro che anche credono nell’esistenza di un Unico Dio). Per i mussulmani, Gesù è un grande profeta. Per i giudei, Gesù non è  creatura divina. Come anche credono così,  alcuni gruppi evangelici. Noi, invece, crediamo nel Mistero insondabile di questa verità che Solo Dio può conosce in pienezza. Noi e coloro che abitano nel Cielo, possiamo vivere e crescere in questo Mistero profondo ma aperto alla partecipazione. Gesù ci dice: “Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui e faremo dimora presso di lui” (Gv 14,23).  Prendere dimora è partecipare la vita. L’amore del Padre e del Figlio è lo Spirito d’Amore. Gesù ci ha donato di partecipare a questo amore. In Lui abbiamo la conoscenza di questo mistero. Nella Chiesa ci sono molte persone che vivono in profondità il mistero di Dio-Amore presente in noi. E, a volte, senza avere percezione di ciò che accade in loro. Come sarebbe bello se  tutti potessero viverlo più profondamente e potessero parlarne come una esperienza! Possiamo domandarci: quando sappiamo che stiamo vivendo in questa unione mistica? Non basta che ci interessino le cose di Dio; invece noi la viviamo quando abbiamo il senso di Dio, quando lo  percepiamo presente in tutte le realtà della vita; ne dimostriamo la fede quando viviamo in modo coerente con ciò che crediamo. Questo non elimina la nostra fragilità, ma ci fa vivere nella speranza di  un superamento con la Grazia Divina.

 

796. Comunione di Vita

Vivere in comunione con Dio è la maggiore ricchezza che possiamo avere  sia qui, in questa “valle di lacrime” che nel Cielo, nella felicità dei suoi abitanti. Comunione non è solo ricevere l’Ostia Santa. Tutti possiamo vivere in questa comunione con Dio, poiché essa è, in primo luogo, un dono e una iniziativa di Dio. E’ Lui che entra nella comunione con noi. La venuta di Gesù nel mondo ha come missione fondamentale: proclamare che Dio vuole entrare in comunione con noi: “Sono venuto perché abbiano la Vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Per questo insiste nel dire che “chi mi accoglie, accoglie Colui che mi ha inviato” (Gv 13,20). Siamo condotti alla stessa comunione di Vita esistente nella relazione delle Tre Persone Divine. Ciò significa, come scrive s. Pietro: “Affinché voi diventiate partecipi della natura divina” ( 2 Pt. 1,4).

 

797. Una vita da condividere

Questa Vita è quello che fa diventare la comunità il Corpo di Cristo. Lo Spirito  di Dio ci riunisce e con Lui  rende unite le molte membra del suo Corpo. La comunione esistente tra i fedeli  è la stessa esistente nella Trinità. La comunità,  per quanto sociale sia, è divinizzata da questa comunione. Le nostre fragilità non impediscono ciò che è divino nella Chiesa, se questo non fosse vero la Chiesa  non esisterebbe più. Durante la messa diciamo: “La comunione dello Spirito Santo sia con voi”. Non è un pio desiderio, ma la proclamazione di una realtà. Da questa verità nasce la missione della Chiesa, poiché: “Chi conosce l’amato, fa di tutto per farlo conoscere e farlo  amare” (M.C.Crostarosa). Nulla impedisce che si assuma questa vita come la Vita della propria vita. Da qui si conoscono i veri santi: vivono la Vita Divina e la comunicano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
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