Non tutto è dolore

 

 n. 889
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

747. La battaglia degli uomini

 

Quando ci domandano come stiamo, rispondiamo che va tutto male. Abbiamo la tendenza a parlare della vita  cominciando a presentare i problemi, le difficoltà, i dolori, le disillusioni e i fallimenti. Come si dice , scherzando, che quando ci sono tre persone sulla terra, conversando da un po' di tempo, si può star certi che stanno parlando dei dolori e dei relativi rimedi. Segno però che desideriamo vivere. Ma ci sono modi migliori di parlare della vita. Possiamo veramente dire che le nostre battaglie sono state più una perdita che un guadagno? E' chiaro che i sorrisi non lasciano cicatrici come fanno invece le frustate, ma danno più vitalità delle lamentazioni. La storia dell'umanità può essere scritta con il sangue e le lacrime. Ma, nonostante tutto, c'è anche molta gioia che è un lenitivo per i momenti difficili.  Non vogliamo disdegnare il dolore e la sofferenza. Il grande invito del sole che illumina il mattino è provocare le aurore della vita. Il proverbio dice che : dopo la tempesta torna sempre il sereno, o che, se Dio ti da un limone, fanne una limonata!.  C'è il tempo d'inverno, ma , dopo,  sempre spuntano i fiori della primavera. Laddove le stagioni sono più definite, possiamo vedere la forza di una primavera che sopraggiunge dopo un duro inverno. La natura esplode in vita nuova. Non possiamo vivere quella spiritualità di considerare il mondo   "come una valle di lacrime",  come diciamo nel Salve Regina. La vita è importante per il cuore di Dio che ha fatto per l'uomo un paradiso. Anche se lo ha perso, potrà essere recuperato.

 

748. Dio della festa

Abbiamo già riflettuto sulla fonte della gioia che sta in noi. Il male e il peccato non distruggono le cose buone che Dio ci ha dato. Quello che possiamo comprendere e approfondire è il carattere  gioioso che c'è nel nostro buon Dio. Gli dei pagani erano considerati vendicativi, pieni dei nostri  vizi. Non è questo il Dio di Gesù. Egli è un Dio festoso che ha eccellente humor, come dice Benedetto XVI. Basta guardare la creazione. Quante cose create nel mondo minerale, vegetale e animale, come la bellezza  dei colori degli uccelli e dei fiori, come la varietà delle piante. Chi non si incanta davanti a un bambino? Nella Bibbia incontriamo l'elenco delle feste da celebrare,  ed è scritto (Es. 12,14): "E' festa per il Signore". Dio associa il popolo creato alla gioia. Gesù partecipava alle feste religiose e profane, lo troviamo nel matrimonio a Cana, alle feste del tempio diverse volte, partecipava a banchetti. Qualcuno dice che Gesù non rideva ne sorrideva. Ma non è certo. Perchè un uomo che attrae bambini e deboli non è triste, ma allegro e gioioso.

 

749. dovere di rallegrarsi

Il tempo passato a far festa non è sempre uno spreco. Il calendario ci invita spesso a far festa. Il male o il bene di una festa  dipende da noi .  La festa ci da il senso della vita e della santità di Dio, se noi partecipiamo. Stiamo in un tempo che qualcuno chiama il  regno di Momo. Se  la gioia di molti si perverte è perchè i buoni non si interessano a rallegrarsi di cuore e a diffondere la gioia di Dio nel mondo. La parabola del figlio perduto e ritrovato ci dice che: era necessario che si facesse festa, perchè questo tuo fratello che era morto è tornato in vita, che era perso ed è stato ritrovato" (Lc. 15,31). La comunità dei cristiani sarà migliore e le celebrazioni sarammo più allegre e accoglienti. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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