n. 887
Articolo
p: Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La Fonte della Gioia
744. Dio vide che tutto era cosa buona
Quando entrai in seminario ognuno aveva il quaderno delle belle frasi. Me ne ricordo solo una: “La felicità non sta dove la cerchiamo, ma dove la mettiamo”. La gioia non cerchiamola lontano perché la fonte della felicità e della gioia sta dentro noi stessi. E possiamo essere certi che abbiamo tutto per essere felici. Dio, nella creazione, fece ogni cosa fatta bene. Ha messo in noi ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici. Dio ha messo la fonte della gioia: nel nostro corpo, nella psiche e nell’anima. Il nostro impegno consisterà nel lasciare che essa prenda corpo nel nostro corpo e sia l’anima della nostra anima. Non è un egoismo, poiché la gioia, che è l’abito bello dell’amore, si espande ed è contagiosa. Non vale la pena essere triste quando ci sono tante ragioni per sorridere. Il mondo avrà sempre una bellissima alba nel cuore di coloro che diffondono la gioia. Perché tanta allegria? Il Salmo prega: “Verrò all’altare di Dio , al Dio della mia gioia” (Salmo 43,4). La gioia non è solo sentimento, è una partecipazione alla vita di Dio che è gioia. Ogni essere umano ne partecipa, anche quando non lo merita o non lo percepisce, poiché “in Lui noi esistiamo e siamo” (at 17,28). Quanto più prendiamo coscienza della Vita di Dio in noi, tanto più manifesteremo la gioia che Lui ci trasmette. Certamente esiste anche il male. La lotta contro il male è ragione di gioia nel recupero di quello che Dio ha fatto bene. Per questo, non c’è da temere quando cadiamo, ma solo quando non desideriamo risollevarci. Dio vuole la lotta. La vittoria ne deriva come premio. Se io desidero essere triste, lo sarò, ma per mia scelta.
745. Esultate e rallegratevi
La fonte della gioia si trova nelle parole di Gesù che ci insegnano il cammino della felicità e il modo di manifestare la gioia. La forza della Parola genera in noi quella gioia che solo Lui può dare. Nei capitoli 5-7 del Vangelo di San Matteo incontriamo il magnifico testo del Sermone della montagna. Le otto beatitudini sono una sintesi e un progetto di vita. Questo progetto, vissuto nella semplicità umana e cristiana, è una perenne fonte di gioia interiore. Ogni beatitudine ha un corrispettivo risultato di gioia. Gesù riconosce quello che c’è nel cuore dei suoi apostoli: la povertà, la mitezza, la ricerca del bene, della giustizia, la misericordia, la purezza di cuore, i pacificatori e i perseguitati a causa della giustizia. Queste sono gli otto lati dell’edificio cristiano che è la casa della gioia. Otto significa completo. E Gesù conclude con la promessa: “Rallegrateci ed esultate, perché grande sarà la vostra ricompensa nei cieli!” La persecuzione a causa della fede, non cancella la gioia.
746. Entra nella gioia del tuo Signore (Mt 25,21)
La gioia, come l’amore, entra nel Cielo. Là non avremo bisogno di speranza, perché abbiamo già ottenuto, neppure di credere, perché vedremo. Ma potremo rallegrarci e vivere intensamente la gioia della partecipazione alla vita di Dio. Così come la gioia di Dio è stare con gli uomini (Pr 8,31), così è della gioia dei suoi figli, si rallegreranno di stare alla sua presenza, nella festa senza fine. Egli invita: “entra nella gioia del tuo Signore!”. Sentiamo che dobbiamo stare uniti a Gesù, perché Lui rimanga in noi e noi in Lui (Gv 15,4). Stiamo certi che la partecipazione alla sua vita riguarda tutto quello che Lui possiede, anche alla gioia e alla felicità. Egli partecipa alla nostra vita con gioia e ci porta a partecipare della sua gioia.