n.881
articolo
p. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Piaceri che santificano
735. Nostro Pane quotidiano
La rivelazione che Gesù ha fatto di suo Padre, contrastava con gli dei terrificanti dei pagani che arrivavano ad esigere il sacrificio dei bambini. Era molto differente dal modo di comprendere Dio che aveva il popolo dell’Antico Testamento (Dt. 5,9). Così come i suoi modi di educare alla fede. Dio castiga, ripete il coro. Dio si compiace del “bottino”. C’è molta gente che non crede in Dio a causa di una falsa educazione. Questo Dio resta sempre per loro colui che prova piacere del bottino. Ma non è così il Padre che Gesù rivela. Quello che Dio ha messo in noi come soddisfazione umana è molto buono, gradevole, vantaggioso e ottimo per costruire il paradiso in terra e conquistare il Paradiso del Cielo. Se sapessimo usare tutta l’allegria che Dio vi ha messo, saremmo molto più felici. Dio ci vuole felici.E’ un Padre che si è sacrificato mandando suo Figlio per darci la gioia completa. Nel riflettere sulle tentazioni di Gesù, vediamo che esse riassumono tutto ciò che significa tentazione. Anche lì vengono presentate delle vie di soddisfazione. Trovare piacere nelle cose, è male? No! Gesù non colpevolizza il piacere, ma ne orienta l’uso. Non la soddisfazione per la soddisfazione, ma piacere per la vita. Ci sono tre realtà: i beni materiali, il potere e il piacere della carne. Tutto è buono, ma non tutto edifica, dice Paolo (1 Cor 10,23). Le ricchezze , i beni materiali, il pane, fanno parte della vita. Ciò che Dio desidera è vedere che non ci manchi il pane di ogni giorno, come preghiamo, ma che non viviamo di solo pane. E’ per usufruirne al massimo, condividendolo con gli altri. Tutto è questione di equilibrio. L’ingordigia dei beni che porta allo sfruttamento, non è nel piano di Dio. Possiamo chiedere di avere sempre di più ma rispettando anche il diritto degli altri. E’ risaputo che la meschinità offre minor beni dell’amore. Gesù consiglia di avere la sapienza di usare i beni terreni per conquistare i celesti (Lc 16,9). Gesù non condanna i beni, ma insegna a orientarne l’ uso con la parola (Mt 4,4). Ricordiamoci della moltiplicazione dei pani. Se quel bambino avesse negato i suoi panini, sarebbe rimasto solo con i suoi 7 pani, e centinaia di persone sarebbero rimaste con la fame. Egli invece condivise.
736. Il più grande è colui che serve
Un’altra cosa ben collocata in noi è la capacità del potere, della forza, del comando, della grandezza personale. Noi cresciamo in sapienza, personalità, qualità, in capacità di diventare dei leaders. Lottiamo per dare una direzione alla nostra vita e alla vita del mondo. Desideriamo avere potere. Un’autorità è sempre presente quando le persone si riuniscono. Dio ha fatto così. Il problema è che le persone vogliono, per orgoglio, essere padroni del destino degli altri, usare il potere a profitto di se stessi, praticare la violenza, imporre la propria volontà, praticare la megalomania, fare miracoli e imporre il culto della propria personalità. Gesù è semplice: per essere grande, è necessario usare il potere del servizio (Mt. 20,28). La sua vita Egli l’ha messa a servizio ed è diventato il Signore (Gv. 13, 13-16). Il maggior culto personale sarà quello di metterci a servizio.
737. Rallegratevi sempre nel Signore
“Tutti i beni della terra ti darò se prostrato mi adorerai” (Mt. 4,9). Non sono i piaceri del mondo il problema, ma l’adorazione, il vivere per essi. Maggior piacere avrà chi saprà usarlo nella sua forma completa, quella che partecipa dell’ allegria di Dio: “Entra nella gioia del tuo Signore!” (Mt 25,21). Dio non gode del bottino, ma invita al piacere completo, del corpo e dell’anima. Il piacere del corpo passa. Ma quando anche l’anima partecipa, il piacere produce la completa realizzazione della persona. E diventa una fonte di piacere per tutti. Il piacere della carne, quando è vissuto in Dio, ci fa più maturi, completi e capaci di dar vita agli altri. Quando lo viviamo nell’egoismo, genera la morte.