"Crescere nella santità"

 

 

n. 839
Articolo
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

 

 691. Liberazione dal Male

 

La santità non ha una misura, poiché Dio è infinito e la santità che viviamo é la partecipazione alla infinità santità di Dio. La crescita nella santità non si fa per gradi. Nel battesimo riceviamo, in germe, quello di cui abbiamo bisogno per crescere e produrre frutti. Ciò che piace al Padre, dice Gesù, è che portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga. (Gv 15,16). C'è un cammino da percorrere. Le tappe spirituali non sono tempi separati, ma ci accompagnano tutta la vita. I peccati pregiudicano molto il nostro cammino spirituale. E' necessaria la conversione.  Il cammino spirituale esige il superamento del male.  Cercare di  uscire dai peccati coscienti e dai difetti, è segnale di crescita.Quello che manca è l'esame di coscienza per sapere dove sbagliamo. Colui che non si esamina non cresce. Meglio esaminare la coscienza piuttosto che lasciare che i peccati creino radici in noi. Dopo non avremo forza per vincere. La conversione si fa attraverso uno sforzo personale e con l'aiuto della grazia. Da qui, l'importanza della confessione che, oltre ad aiutarci con il perdono, ci fortifica con la grazia del sacramento. Possiamo pensare: non sono in grado di vincere! E' più forte di me! Ma la grazia del sacramento è la presenza di Gesù medico, guaritore, sostegno e fortezza. Un passo avanti è già una vittoria molto grande. Quel poco che si vince è già molto. La grazia di Dio è più grande della nostra fragilità. Il primo stadio è la liberazione dai mali. Peccati ne avremo sempre, e quanto più saremo vicini a Dio, tanto più saremo in grado di vedere le nostre fragilità. Chi cresce in Dio ha molta sensibilità e vede meglio come poter migliorare. Convertirsi è il primo passo.

692. Contemplazione - ricerca di Dio

La seconda tappa è la contemplazione. Per parlare di questa verità occorre viverla. E mi manca ancora molto. Contemplazione non è un miracolo e neppure è impossibile. E' un cammino aperto per tutti. Contemplare è credere in Dio amando. Noi lo realizziamo attraverso l'orazione. La contemplazione ha molte varietà. Sto contemplando quando comincio a percepire che Dio è realmente importante nella mia vita, quando ho interesse a entrare in contato con Lui con la preghiera. Contempliamo quando siamo capaci di percepire la presenza di Dio, non visibile, ma reale; non con i miracoli, ma con l'amore. Quando l'amore fa parte della mia vita, sono già nel cammino. Dico che amo Dio quando amo gli altri: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui  è stato generato" (1 Gv 5,1). La contemplazione non è un privilegio per pochi. Tutti possono contemplare Dio. Il nostro popolo buono e fedele contempla Dio ! La preghiera è frutto di questo incontro con Dio. Se amiamo Dio, conversiamo con Lui, questo è pregare.

 

693. Mistica - istruiti da Dio

 

La mistica è un argomento difficile, poiché è una realtà che esce fuori da controllo umano. E' un momento divino nella vita. La mistica non dipende da fasi, nemmeno da sforzo umano. Dipende da Dio. Oggi si da il nome di mistica a molte cose, ma la mistica è un incontro con Dio nel quale Egli prende possesso della persona e Si dà in un atto di amore che segna per la vita. E' una conoscenza di Dio attraverso l'amore. In questo incontro siamo istruiti da Dio che ci fa penetrare nel suo mistero, nella sua vita. Conosciamo Dio con l'amore.  In questo stadio conosciamo Dio come una Persona che ci ama e non come una dottrina appresa. Possiamo solo collaborare con questo amore. Possiamo passare da questo  stadio senza percepirlo. Qualcuno è stato capace di spiegare ciò che accade. Sapere che Egli ci ama, è meraviglioso.

 

 

 

 
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