I Santi e la spiritualità |
n. 829 articolo p. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista 676. Nostri maestri Com’è bello aprire le Scritture e incontrare in esse i patriarchi, i profeti, i giudici, i re, gli apostoli, gli uomini e le donne, i santi di Dio! Essi stanno nella lunga strada usata da Dio per manifestare la sua bontà. Il Figlio di Dio si è fatto uomo , della razza di Abramo, come leggiamo nelle genealogie scritte da Luca (Lc 3, 23-38), e da Matteo (Mt 1, 1-17). Fa parte dell’ umanità e della storia del popolo di Dio che diventa Storia della Salvezza. Questi uomini e donne che sono nostri maestri e che ci insegnano a conoscere ed amare Dio, continuano a vivere nella nostra fede. La Storia della Salvezza non termina con Gesù. Continua penetrando i cuori delle persone e percorrendo le strade della storia. Ne facciamo parte anche noi. Molti di loro hanno costruito cammini per far arrivare Dio al cuore della gente. Dio continua ad educare il suo popolo, come nell’Antico Testamento, attraverso degli uomini e delle donne che chiamiamo i santi; alcuni vivi e altri già nella gloria. Il prefazio della festa dei santi proclama: “Oggi ci dai la gioia di contemplare la città dei cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre, dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli glorifica in eterno il tuo nome.Verso la patria comune noi, pellegrini sulla terra, affrettiamo nella speranza il nostro cammino, lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della Chiesa, che ci hai dato come amici e modelli di vita." Sono esempio, comunione e intercessione. Il primo aspetto che alimenta la nostra spiritualità e la nostra devozione è la comunione. Siamo uniti a essi in Cristo. Sono nostri maestri nella unione a Cristo. Preghiamo nella messa “uniti agli Angeli e ai Santi noi ti acclamiamo…”. La coscienza dell’unità ci porta a prenderli come maestri nel cammino di conoscenza e nella sequela di Cristo. Siamo un corpo in Cristo e con tutti coloro che credono in Lui. C’è una comunione di vita. La stessa vita divina circola in noi e nei santi. C’è una unione che ci fortifica. Per questo possiamo avere la devozione ai santi, perché la loro santità è la stessa che costruiamo in noi e che essi già vivono in pienezza. 677 Intercessori Invocare è manifestare che crediamo nella forza della preghiera. Essi pregano per noi. Noi li preghiamo in Cristo, anche se ciò non fosse esplicito. Anche se io non li conosco o non li accetto, sto sempre ricevendo da loro la comunione di vita in Cristo. Cristo è il fondamento. Pregare un santo è pregare Cristo. Non accantoniamo Cristo quando preghiamo i santi e non scartiamo i santi quanto preghiamo Cristo. Lo stesso che si dice di un santo, si dice in modo maggiore di Maria che ha un livello superiore nel Corpo Mistico di Cristo, poiché Lei Lo ha generato e genera tutti i credenti in Lui. Lei genera tutto il Corpo. Cristo è l’unico mediatore. Questo non esclude che noi preghiamo Dio gli uni per gli altri. Tutto ciò che è indirizzato a Dio, va attraverso Cristo, per lo Spirito. E’ l’unico cammino. Per questo chiediamo che i santi preghino per noi, come sempre hanno fatto. 678. Stimolo nel cammino I santi sono stimolo alla santità. Nella nostra venerazione ai santi, noi non dobiamo essere solo dei richiedenti. Abbiamo bisogno di conoscere la loro vita ed imitarla. Non imitarla in senso materiale, come loro l’hanno vissuta, ma imitare nel senso di impegno. E’ molto poco pregare un santo a cui siamo devoti. E’ necessario cercar la santità che egli ha raggiunto e che lo ha fatto grande davanti a Dio. Il culto dei santi deve essere collocato nel cammino di Cristo. La Chiesa ha sempre insistito nella evangelizzazione delle devozioni. D'altro lato, non basta negare, è necessario comprendere che siamo fratelli e stiamo davanti a Dio gli uni per gli altri, insieme ai santi.
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