Castità

 

n. 811

Articolo

P. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

 

"Castità,  virtù che arricchisce?"

 

652. Dio vide che era buono

Parlare della virtù della castità  può sembrare un po rischioso, poiché viene considerata come una realtà che menoma la personalità, la si vede come una castrazione. In realtà è una virtù mal compresa, spesso anche da chi la sceglie come cammino di santificazione. La castità è una virtù che sintetizza i nostri dinamismi umano-carnali e le forze spirituali che agiscono in noi. Si tratta della virtù che unisce, nella persona, la carne e lo spirito in una totalità. Con essa avviene la bella confluenza della carne e dello Spirito. Se ben vissuta, rende felice la persona sia nella sua dimensione umana sia nella sua dimensione spirituale. Essa non compromette l'umano, ma lo completa ed eleva l'aspetto spirituale al suo vero livello, ricomponendo nella persona il vero equilibrio. Rende la carne santa e lo spirituale bene carnale. Sembra un contro senso, ma se lo spirituale perde la dimensione carnale genera un disadattamento nella persona. Così come se il carnale perde la sua dimensione spirituale, perde la ricchezza che potrebbe produrre. Perché ?  Perché la persona non è corpo e anima, ma un corpo animato da un'anima, creata da Dio, per questo corpo. E' una persona. Nella realtà osserviamo come  gli argomenti che riguardano la sessualità sono sempre una spina nel fianco nella nostra cultura occidentale. Nelle altre, non sò. La Chiesa è stata influenzata dalle filosofie antiche,  da un platonismo mal compreso, che vedeva il corpo come prigione dell'anima, dal quale essa doveva liberarsi.  Una ascesi, mal interpretata,  opprime il corpo per salvare lo spirito. Con la liberazione totale esistente nella società attuale ci si  incammina, invece, per l'esatto contrario, si soffoca lo spirito per liberare la carne, e la sensibilità.  Ma non si risolve il problema. La Sacra Scrittura ci racconta che Dio nella creazione dell'uomo e della donna restò molto soddisfatto della sua opera più grande: "Dio vide  tutto quello che aveva fatto: ed era molto buono" (Gn 1,31). la castità ben compresa rende buona la nostra vita perchè realizza il giusto equilibrio di ciò che ci è più prezioso.

653. Sintesi del viver bene

La persona umana è un dono di Dio. Gesù, come persona umama e divina ha vissuto intensamente la sua sessualità nel dono, nell'amore, nell'impegno, nella vicinanza con le persone. Qualcuno vuole vederlo coinvolto in storie sentimentali con Maddalena, sua discepola. Ma questa è una proiezione morbosa di chi, nella propria vita, non si è mai deciso a scegliere e vuole insudiciare tutto ciò che è bello, soprattutto coloro che sanno amare. La castità vissuta come sessualità integra la vita. Non reprime ma orienta. La società vive un pansessualismo, ma non si sà amare, non ci si sà donare , non si sà costruire la persona. I risultati di questa incapacità di amare sono evidenti. Amare va oltre il piacere. Se  invece l'amore si realizza come  impegno, accoglienza e dono, la pratica sessuale diventa talmente arricchente da diventare capace di ricondurre all'incontro con Dio, diventa eucaristia incarnata nell'amore di coppia e pasqua matrimoniale.  Il sesso ritorna così incontro a Dio, diventa santificazione, cammino e porta del Cielo. Quando invece è senza amore di donazione, quando è egoismo e mutuo utilizzo, è la dilapidazione dell'essere  umano.

 

654. Cammino di felicità

La sessualità deve essere incentivata non repressa. Ciò che insegniamo e pratichiamo è unicamente la genitalità, senza il collegamento con tutto il nostro essere. Il peccato che ferisce è la sessualità egoista (anche dentro il matrimonio). L'espressione sessuale nella relazione matrimoniale è santificatrice, desiderata da Dio e sviluppa tutte le virtù. Se è egoista, svilupperà tutti i vizi. Il sesso senza un  amore che si impegna, dominuisce l'essere  umano e non realizza la sua maggiore vocazione. Anche i celibi e i consacrati sono chiamati a vivere la sessualità nel dono della vita che rende completi. E' quello che vediamo nei santi tanto amati dal popolo. Essi seppero amare. Come Gesù che diede la vita e nella croce realizzò il più grande atto d'amore , di un amore che si coinvolge, si impegna e si dona. Si realizzò pienamente come uomo e portò a compimento l'opera di Dio. Il tema è ampio e richiede una apertura di cuore per essere trattato con amore. 

 

 

 

 

 

 

 

 
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