La Tolleranza

 

 

n. 785

articolo

Pe Luiz  Carlos de Oliveira

Redentorista

 

 

 

619.  La tolleranza è un bene

 

La vita umana non la si vive solo a partire dai concetti, ma dagli atti che scaturiscono dal nostro intimo.Questi atti li chiamiamo virtù. Sono le energie che ci fanno vivere. Tutti le abbiamo, dobbiamo solo svilupparle. Oggi  dobbiamo averne anche  una in più: la tolleranza!

E’ la pazienza attiva che ci rende capaci di vivere con gli altri, accogliendo colui che ci ha offeso e non soltanto sopportando le sue diversità. L’egoismo, anche spirituale, ci porta a pensare solo a noi, mettendo sopra  a quelli degli altri i nostri schemi. Noi non siamo la verità! La tolleranza apre spazio affinché l’altro viva e cresca insieme a noi, per quanto possa essere diverso. Voltaire, filosofo francese, (ma non giuro che fosse proprio lui), disse: “Sono totalmente contro la tua idea, ma difenderei fino alla morte il diritto  che hai di difenderla” . Possiamo avere la sensazione  che stiamo aiutando mentre stiamo imponendo il nostro modo di essere. Pensiamo: “Quando tutto il mondo sarà uguale a me, il mondo sarà un paradiso! Sarà  tale o sarà un inferno?. Non si tratta di promuovere il male, o la cattiva strada, i vizi o la malvagità, ma di  rispettare la persona e trattarla come uguale a se.  Dove stanno i potenti, i dittatori, i signori del mondo che impongono la loro legge? Con la tolleranza possiamo portare equilibrio nelle situazioni del mondo. Sembra impossibile, per questo la tolleranza è una virtù:è  energia che produce mutamento, cambiamento.

620. la tolleranza attraversa la storia dell’umanità

La storia della umanità, tanto religiosa che politica, ha le stimmate della intolleranza. Immaginiamo quanta gente è morta solo perchè era diversa. E questo non è cosa del passato: è ciò che vediamo tutti i giorni, fino negli altari, come dice Gesù: “Viene l’ora in cui coloro che vi uccideranno penseranno di aver prestato un servizio a Dio” (Gv 16,2). L’intolleranza non si può attribuirla a Dio, come accade nel fondamentalismo. Quanta intolleranza nelle questioni religiose! Le religioni e le sette  si affannano per essere diversi! Nei governi l’intolleranza sembra essere una virtù. Coloro che vivono sotto dittatura possono vedere quanto l’intolleranza pregiudica il paese. Ha i suoi meriti, ma non è capace di condurre le differenze alla tolleranza. Persone vivono posizioni di comando e,  dove passano danno ordini,  minacciando coloro che non li eseguono. Più difficile è la tolleranza davanti alla marginalità. Come agire? Proibire l’errore si, ma occorre, nella persona, qualche cosa che la salvi dalla situazione. Vediamo che il sistema  ergastolano è fallito.  Reprime ma non salva.

621. Credere nella   persona umana

La tolleranza implica valorizzare il lato positivo delle persone. Anche noi abbiamo diritto ad essere tollerati nelle nostre differenze, difficoltà e difetti. Saper vedere il lato positivo. Le chiese hanno bisogno della tolleranza anche nel trattare i propri membri, aspettando e promuovendo affinché la persona arrivi alla verità. Ugualmente nelle relazioni interne, le chiese sono chiamate ad essere tolleranti e non ad aggredirsi come spesso si vede. Il lavaggio del cervello, dentro la Chiesa, è peccato. Distrugge l’essere umano e non promuove l’amore di Dio che ci ama tanto e ci accoglie senza condannare. Perchè non apprendere da Lui?  Non ha risparmiato il proprio figlio per salvarci! Viviamo anche la realtà degli stranieri, migranti, rifugiati. Tutti valgono. Non sono cattivi solo perchè sono diversi. La buona accoglienza è il migliore cammino per l’integrazione. Sono valori nuovi che si sommano.

 

 

 

 

 
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