Gesù
nel suo messaggio e nel suo operare insegna che avere autorità è servire non
servirsi. Partecipare alle sofferenze del Cristo, significa impegnarsi nell’amore,
non nel dolore.
nº 1172
Omelia 29^ Dom. T.O.
(21.10.12)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Avviciniamoci al trono della
Grazia
Passione e Morte come servizio
Marco
fa una catechesi sull’autorità nella Chiesa, perchè sentiva che ic
ristiani volevano adottare lo stesso
sistema dell’autorità esistente nella società pagana: comandare significa
servir-si. Potere è gloria. Gesù però ha presentato un altro modello: “Sapete
che i capi delle nazioni le opprimono e i grandi le tiranneggiano”. Poi
aggiunge con chiarezza: “ma tra voi non sarà così. Se uno tra voi vuole essere
grande, sia vostro servo, e chi tra voi vuole essere primo sia schiavo di
tutti” . C’è una inversione nella comprensione dell’autorità e del potere
civile ed economico. Il Vangelo è eterno,
ma quella tentazione non perde tempo. Il testo del vangelo di oggi
racconta la pretesa di Giovanni e Giacomo nell’occupare i due posti più
importanti nel regno di Gesù. Gli apostoli erano ancora nella dimensiane umana
del Messia. Gesù spiega invece il senso del suo Regno: “Potete bere il caliche
che io devo bere? Potete essere battezzati con il battesimo con il quale io
sarò battezzato?” (Mc 10, 38-40). Gesù che è il Signore, è avvolto dalle onde
della Passione della Morte della quale
parteciperanno anche i suoi discepoli. Il Suo Regno è un servizio di impegno
attraverso la morte: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma
per servire e dare la sua vita in riscatto di molti” (Mc 10,45). Con la sua
morte dà vita come scrive Isaia nel carme del Servo: “dopo l’angoscia della sua
anima vedrà la luce, si sazierà della sua conoscenza. Il giusto mio Servo
giustificherà molti, addossandosi egli le loro iniquità.” (Is. 53,11) . la
missione di servire affidata ai discepoli sarà realizzata anch’essa nella
sofferenza, ma, come il Maestro, sarà per la vita di quanti si avvicineranno
loro, cone leggiamo nella lettera agli Ebrei: “Accostiamoci con piena fiducia
al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da
essere aiutati al momento opportuno” (Eb 4,16). La redenzione non viene senza
la croce, ma garantisce la risurrezione.
Partecipazione alle sofferenze di Cristo
Dio
non ha inviato Gesù solo per soffrire,
ne a chiederci una vita di sofferenze. La sofferenza esiste, sì, ma non nel senso del dolore, ma in quello
dell’impegno per amore, che è doloroso anche, ma altamente redentore e
gratificante. Partecipare alle sofferenze del Cristo è impegnarsi con Lui e per
Lui nella missione di servizio umile affinchè tutti abbiano vita. Questo
servizio si moltiplica e acquisisce sfumature differenti in ciascuna
situazione. Il sacrificio non risiede nel dolore, ma nell’amore di consegna,
come ha fatto Gesù nella sua fedeltà al Padre. La partecipazione alle
sofferenze del Cristo ci configura a Lui in modo tale che Egli continua la sua
missione di Redentore in noi. Il cristiano non è soltanto un seguace di Gesù,
ma una persona che assume la sua stessa missione e mentalità, le stesse attitudini
e sentimenti. Partecipiamo a questa sua missione di riscatto. Siamo responsabili
dei nostri fratelli. Da qui nasce la forza missionaria che spinge ad andare in
cerca delle pecore perdute.
E’ urgente la catechesi ai cristiani
I
fedeli hanno bisogno di conoscere il senso della sofferenza, in quanto si
ritiene che la preghiera può essere la soluzione di Dio ai problemi e, chi non
è ascoltato è perchè non merita. Gesù ha chiesto ma non fu liberato dalla
sofferenza. Per questo è il redentore. Dio ci ascolta quando ci mettiamo al
servizio, anche nella sofferenza. La sofferenza più grande è uscire da se per
dedicarsi agli altri. Questo esige molto impegno. La comunità ha bisogno di
mettersi al servizio dell’evangelizzazione, soprattutto dei semplici. Il
sacrificio giustificherà tutti. Per questo
c’è la scena di Gesù che lava i piedi agli apostoli. La sua missione è
servizio e purificazione perchè tutti vi possano partecipare. La comunione
eucaristica è comunione al suo progetto di vita redentrice.
Letture: Is. 53, 10-11; S. 32; Eb. 4, 14-16;
Vangelo di Marco 10, 35-45