La missione non è soltanto un
lavoro pastorale, ma è la continuazione dell’opera redentrice di Gesù. La
missione di Gesù, Buon Pastore, è la misericordia.
nº 1146
Omelia 16^ Dom. T.O.
(22.07.12)
Pe. Luiz Carlos de
Oliveira
Redentorista
Il Signore è il mio
pastore
Una missione che
continua
Gesù accoglie i discepoli che
tornano dalla missione e dopo aver ascoltato
le loro “prodezze”,si rallegra e dice: “Vedevo il demonio cadere dal
cielo come una folgore” (Lc 10,18).
Questa missione non è soltanto un esercizio apostolico, ma la
continuazione dell’opera stessa di Gesù. Gli apostoli imparano da Lui il modo
di andare in missione. La missione non è soltanto una trasmissione di verità,
ma la persona stessa di Gesù che, in un certo modo, continua la sua presenza.
Per comprendere questa missione possiamo vedere il comportamento di Gesù verso
il popolo. Anche dopo essere partito per un luogo deserto per riposare un poco,
Gesù e i discepoli vengono assediati dalla gente. Abbiamo così il ritratto
fondamentale di Gesù: “Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe
compassione di loro, perché erano come pecore senza pastore” (Mc 6,34). Egli è
il Pastore misericordioso, perchè per Lui l’essere pastore era il modo di
vivere e non una professione. Ai pastori è data la cura del gregge. I profeti
criticano i pastori che pascolano se stessi. Il pastore è frutto della
misericordia del Padre. Dio ha cura del suo popolo con la misericordia.
Desideriamo un Dio che applichi la giustizia affinchè si viva bene. Gesù non
riflette questo Dio giusto, perché quello che si chiede è che Dio applichi agli
altri la nostra giustizia.
Egli è la nostra
pace
Cerchiamo la pace e la troviamo
in Gesù. Egli realizza la riconciliazione tra i pagani e i giudei non solo con
parole, ma nel suo proprio corpo. Egli distrugge in se stesso l’inimicizia (Ef
2, 16). La grande missione della Chiesa è promuovere la pace che si è
realizzata già nel corpo di Gesù. Non soltanto la pace tra due popoli, giudei e
pagani, ma la pace che restaura i cuori feriti. Il cuore del pastore, guarite
le sue divisioni, sarà in grado di comprendere la sofferenza delle persone che
sono in cerca di sollievo e sostegno. Se la giustizia del pastore è la sua
misericordia, la cura del popolo dovrà essere inserita nella misericordia e non
nella legge che lo opprime. La misericordia non soltanto accoglie, ma guarisce
i cuori e li avvia verso una vita più coerente con la filiazione divina che
Gesù ci ha dato. Soltanto dopo aver sperimentato l’amore misericordioso di
Gesù, potremo avviare gli altri a questo stesso amore
La giustizia del
pastore è la misericordia
La giustizia di Dio è
l’applicazione della sua misericordia. Geremia promette un pastore differente.
Questo pastore è Gesù, modello del pastore, perchè ha occhi di misericordia.
Vedendo la gente soffrire, cambia il suo piano e interrompe il suo riposo. E’
un pastore che non solo aiuta il popolo, ma lo conduce verso il riposo,
liberandolo dalle difficoltà e alimentandolo generosamente. Il Regno di Dio è
come un campo fertile nel quale sono condotte le pecore indebolite dalla
ricerca di un pastore forte. L’amore del pastore sarà quella di realizzare la
sua missione nella ricerca della pecorella perduta e nell’averne cura con
amore. La misericordia di Gesù arriva al punto di dare la vita perchè tutti i
figli di Dio abbiano la vita. La celebrazione eucaristica è questo prato dove
il popolo di Dio riceve l’affetto più grande. I suoi ministri sono i pastori
che mostrano l’amore di consegna di questo Pastore delle nostre anime (Eb
13,20). Se non siamo così, saremo altrettanti lupi che distruggono il gregge sofferente
che attende l’affetto di Gesù.
Letture: Ger. 23,
1-6; S. 22; Ef. 2, 13-18
Vangelo di Marco:
6, 30-34