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Omelia Solennità Cristo Re 21.11.2021





Dichiarandosi Re Gesù lo fa in modo che il gioco diventi una verità che rimane. In  Lui, per Lui e con Lui possiamo giocare il gioco della Verità da cui Pilato fugge

nº 2124

Omelia Solennità Cristo Re (21.11.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Gesù Cristo Re dell’Universo

Testimone fedele

La festa di Cristo Re nacque per rispondere alle esigenze della Chiesa, che perdeva spazio di fronte alle nuove ideologie comuniste e ad altre: “La prima guerra mondiale, in mezzo alla crescita del comunismo in Russia, in occasione dei 1600 anni dal Concilio di Nicea (325), papa Pio XI istituì la festa nel 1925 con l'enciclica Quas Primas. La sua prima celebrazione avvenne nel 1926”. La festa assume un nuovo significato nell’essere collocata alla fine dell'anno liturgico. Ha perso il suo carattere politico e si è aperta alla visione dell'universo che cerca Cristo ed è attratta da Lui con la sua forza divina: « poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Efesini 1,9-10). Per compiere questa missione di ricapitolare l'intero universo e  portare tutte le cose al loro compimento, al loro principio. La missione di Gesù non era quella di fondare una nuova religione. Ma è la manifestazione del Mistero di Dio per condurre l’universo alla sua destino finale che è il Creatore. I testi della liturgia, in Daniele e nell'Apocalisse, mostrano questa magnifica figura del Figlio dell'uomo. L'Apocalisse lo chiama testimone fedele. Gesù non nega di essere re, ma non di questo mondo (Gv 18,36). "Egli è sovrano sui re della terra". A Lui la lode: " A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen" (Ap 1, 5-6).

Il Suo Regno non passerà

Nella “guerra delle religioni” dimentichiamo che ciò che è fondamentale è la  ricerca di Dio messa nel cuore di ciascuno e sistematizzata  poi da diversi gruppi.  La Chiesa ha la missione di annunciare Gesù e la sua Verità. Possiamo dire che Dio si manifesta nel cuore umano dove Lui pone la sua residenza. Quando Gesù dice a Pilato: “il mio regno non è di questo mondo ...” sta dichiarando la sua Verità. E dice ancora: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). La volontà di Dio  fa il suo cammino fino all’ultima realizzazione che è ricapitolare tutto in Lui. Noi corriamo il rischio di voler impiantare una vita cristiana a nostro modello e non a quello di Cristo. Questa è  stata da sempre la tentazione dei secoli. Il Vangelo deve restare sempre la guida della vita cristiana. È molto facile cercare una vita cristiana seguendo il proprio modello, ma questo non ci coinvolge. Gesù ha il suo progetto. Egli è  la via donata. È triste vedere le comunità nella totale inerzia. Cercano solo un po’ di gente per mettersi la coscienza a posto. I santi furono coloro che si compromisero per Gesù e la sua missione. Il Regno di Gesù impiantato non si dissolverà per colpa delle nostre debolezze. Esso andrà avanti nel mondo, metterà in tutti i cuori una semente di fraternità. Dove c’è amore, donazione al fratello, lì sarà il Regno di Dio

Testimone della verità

Chi è di Dio capisce la missione di Gesù e la compie. Gesù risponde a Pilato: “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» (Gv 18,37). E Pilato domanda: “Cos’è la verità?”, ma non attese risposta. Forse riconobbe che Egli era la Verità poichè disse ai giudei: “non trovo in lui nessuna colpa” (Gv 18, 38). La vita cristiana sarà vera solo se si vive la Veritù di Gesù che è la sua Persona e il suo Vangelo. “I suoi comandamenti non sono gravosi.Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede” (1 Gv 5, 3-4). Per fede, vissuta nella carità (Gl 5,6). Così siamo testimoni fedeli come Gesù.

 

Letture: Dn.7,13-14; Salmo 92; Ap.1,5-8; Gv 18,33b-37.



 
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