La forza dell’amore non verrà mai vinta
nº 2114
Omelia 29^ Domenica T.O. (17.10.21)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Con Cristo Gesù
Potere del servizio
Gesù dà la risposta definitiva alla sete di potere dei discepoli mentre discutevano quale sarebbe stato il più grande. I due fratelli Giacomo e Giovanni hanno addirittura utilizzato la propria madre per arrivare prima al possesso delle cariche. Invece il Figlio dell'Uomo... è venuto per servire e dare la sua vita per il riscatto di molti (Mc 10,45). Per questo comprendiamo che il significato della morte di Gesù è il grande servizio che ha reso all'umanità. Va fino all'ultimo essere umano per mostrare l'amore di Dio. È un servizio che ci viene fornito. Il grande servizio di Dio è prendersi cura dei sofferenti. Si sente responsabile per loro. Si fa redentore (goel), cioè il parente più prossimo (Pr 23,11). Il povero che non ha nessuno. Ecco perché abbiamo la frase: “Chi umilia il povero offende il suo Creatore” (Pr 7,5). Preghiamo nel salmo: «Il Signore posa gli occhi su quelli che lo temono e confidano nel suo amore, per liberare la loro vita dalla morte e nutrirli nel momento del bisogno» (Sal 32). Chi ama Dio, ama quelli che Dio ama... Dio sceglie ciascuno di noi per stare al proprio posto e servire chi è nel bisogno. Questa sarà l'agenda del giudizio finale (Mt 25,31). Questa parola tocca direttamente i problemi attuali nel mondo di cui i poveri sono le maggiori vittime: fame, sete, malattie, carcere, migrazioni, vestiario. Quello che preoccupa di più è che leggiamo la Parola, professiamo la fede, abbiamo una Chiesa con molto potere e potenza. E quella parola rimane innocua. Dannazione! Nella formazione delle nostre comunità, questa dimensione viene dimenticata, anzi soffocata.
Funzione della sofferenza
“Il mio servo, il giusto, renderà giusti innumerevoli uomini, portando i loro dolori” (Is 53,10-11). Gesù, nella sua Passione, ha reso un grande servizio all'umanità, togliendola dalla condanna. Gesù si identifica con il servo sofferente. “Attraverso questa vita di sofferenza raggiungerà la luce e una scienza perfetta. Il mio Servo, il giusto, renderà giusti, innumerevoli uomini, caricando su di se le loro colpe” (Is 53,11) La morte di Gesù con tutta la sofferenza che Egli ha sopportato ci porta la vita. Il significato della vita cristiana sta nell’alleviare le sofferenze di molti e condurli ad una vita piena. La vita sarà piena se la mettiamo al servizio. Ma non è questo ciò che vediamo nella Chiesa. Per questo ci sono scandali di tutti i tipi. Facciamo un esame della nostra vita ecclesiale, della nostra struttura della Chiesa, dei suoi comportamenti. Essa perde la sua capacità di influire nel mondo “pagano” e di trasformare le situazioni. Perde di credibilità. Nella storia vediamo che i santi furono sempre delle persone dedicate i bisognosi. La Chiesa, dall’inizio, come leggiamo negli Atti degli Apostoli, si è preoccupata delle persone più fragili. È stata lei la prima e così si è continuato. Siamo sempre invitati ad avere comportamenti concreti. Mentre siamo preoccupati con ciò che non salva. Se cerchiamo i bisognosi, diventa "politica"...ecc... Così dicono coloro che non ammettono questo vangelo
Capaci di ascoltarci
La nostra preghiera grida sempre affinché Dio ci ascolti: “Ascolta, Signore, la mia preghiera! Le vostre orecchie siano attente al grido della mia preghiera”. Dio ci ascolta sempre. Questa è la qualità di chi è sempre pronto a soddisfare le esigenze di tutti. Una delle caratteristiche dell'essere umile e povero di Gesù è la consapevolezza che anche Lui ha attraversato le stesse sofferenze: "Abbiamo un sommo sacerdote capace di compatire le nostre debolezze, perché lui stesso è stato provato in tutto come noi, tranne che nel peccato" (Eb 4 15). Saper ascoltare è condividere la vita e ascoltare con il cuore. L'amore rende povero il cuore.
Letture: Is 53,1-11; Salmo 32; Eb 4,14-16; Mc 10,35-45
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