Per cambiare occorre aprirci alla Parola con l’aiuto dello Spirito
nº 2108
Omelia 26^ Domenica T.O. (26.09.21)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Forza della Parola
Lo Spirito è per tutti
Celebriamo il giorno della Bibbia, giorno della Parola scritta che alimenta la Parola annunciata e vissuta. Profetizzare non è solo parlare del futuro. Essere profeta come Gesù è annunciare la Parola di Dio. Mostrare i cammini di Dio. Parlare in nome di Dio è avere capacità di ascolto e sicurezza nell’annuncio. Gesù e Mosè, in quanto erano pieni di Spirito Santo sapevano dar spazio a Dio affinchè Egli potesse continuare a parlare. Chi è dello Spirito ascolta la voce dello Spirito ovunque parli. Notiamo che c’è molta chiusura nella Chiesa nell’ascoltare ciò che dice lo Spirito. Stiamo bloccando la Parola perchè tocca i nostri interessi ed esige conversione. La Parola annunciata richiede sempre un cambiamento radicale. L’apertura alla Parola è condizione per il cambiamento. Ciò che nasce dallo Spirito è dello Spirito che è come il vento che soffia dove vuole ... così avviene con ciò che nasce dallo Spirito (Gv 3, 6.8). il male che facciamo è scelta personale e può fare molto male agli altri, soprattutto agli umili e ai bambini. Pensiamo di essere liberi e non vogliamo censure da parte di nessuno. Certo! Ma quando faccio del male alle persone con il mio cattivo comportamento o insegnamento, devo anche accettare che "mi portino fuori dal nulla". Non è contro la libertà. È rispetto della libertà dell’altro. Ciascuno deve essere censura di se stesso. Una parola o un comportamento cattivo feriscono come proiettili. È mortifera. Possiamo incontrare profeti pieni di Spirito Santo fuori dai nostri schemi. Ma possiamo incontrare falsi profeti tra i “buoni” che fanno solo danni. La Parola di Dio non ha padrone. Il suo proprietario è lo Spirito Santo.
Responsabilità di essere Parola viva
San Giacomo avverte in modo molto serio coloro che abusano e sfruttano i poveri. Il male non è avere dei beni, ma non saper vivere la Parola in mezzo alle ricchezze. Quando qualcuno si arricchisce,la prima cosa che fa è non avere mai tempo per Dio. Chi non dona tempo a Dio non da neppure valore all’uomo , a coloro che consumano la loro vita nel lavoro e viene loro negato un giusto salario. Il povero griderà al Signore e Lui lo ascolterà. Essere Parola viva è lasciare che lo Spirito collochi la nostra vita nel cammino della Parola di Dio vissuta nel concreto. Preferiamo una religione distante dalla realtà, per questo chi vive la Parola è perseguitato. La Parola trasforma i nostri comportamenti. Giacomo parla di situazioni che si perpetuano nella storia: accumulo di ricchezze incommensurabili. La ricchezza, dice Giacomo, non può essere il frutto dello sfruttamento degli operai: “Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti” (Gv 5,4). Il lusso non arricchisce. Ciò che ci rende ricchi è dare un bicchiere d’acqua a chi ce lo chiede (Mc 9,41). Gesù dice: “Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?” (Lc 16,11).
Definire gli obiettivi
Gesù ci vuole interamente per Lui, perché ci diamo solo a pezzi. Né l'occhio, né l'orecchio, né i piedi possono scandalizzarci, cioè condurci al male. Non vuole che ci mutiliamo. Sta dicendo invece che il peggiore scandalo, e impedimento al Regno di Dio viene da noi stessi; da una mano, da un piede o da un occhio, dalle cattive azioni, dalle strade sbagliate e dal desiderio di brutte realtà. È proprio qui che avviene la conversione che tocca tutta la nostra vita. Se ci abituiamo a fare il male, potremmo preparare la nostra rovina. Se cerchiamo le buone azioni, le strade giuste e i buoni progetti, costruiremo il Regno di Dio e vivremo dello Spirito che non è negato a nessuno. Celebrando il giorno della Bibbia, teniamo nel cuore un luogo sacro dove possiamo custodire tutta la semente della Parola.
Letture: Núm.11,25-29; Salmo 18; Gc.5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48.
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