Omelia 18^ Domenica T.O. 1.8.2021






Per Gesù dire pane è dire vita. Così va intesa l'Eucaristia: è il pane che ci sostiene e ci dà la vita. Per questo Gesù si è fatto Pane dal Cielo.

nº 2094

Omelia 18^ domenica T.O. (01.08.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Dacci quel pane"

segno del pane

L'evangelista Giovanni non narra l'istituzione dell'Eucaristia nella Santa Comunione come gli altri evangelisti. Il motivo è semplice. Le comunità conoscevano già la pratica della Cena, detta “Frazione del Pane”. Giovanni scrive per l'anno 100. Nel suo testo sul Pane di vita dà il senso dell'Eucaristia. All'inizio del testo abbiamo l'affermazione: “La Pasqua dei Giudei era vicina” (Gv 6,4). Ci dà la dimensione pasquale: «Prima della festa di Pasqua e dell’ora di passare al Padre» (Gv 13,1). Senza questo contesto, la rivelazione sul Pane di Vita ricorda solo il miracolo. Gesù, dicendo che erano venuti dietro a lui per il pane, richiama la loro attenzione perché hanno visto il miracolo del pane gratuito e abbondante e non ne hanno compreso il segno. Disse: "Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà” (id 27). D'ora in poi Gesù parte dal miracolo per presentarsi come cibo che il Padre darà e che sarà segnato con il suo sigillo, cioè come segno della Vita Divina, che è lo Spirito Santo. La gente ha capito che l'opera di Dio deve essere compiuta. Credere nell'opera di Dio è accogliere Gesù: «L'opera di Dio è crediate in colui che ha mandato» (Id 29). Interessante è la domanda del popolo a Gesù: “Quale segno fai perché possiamo vedere e credere in te?” Non capirono il segno che Gesù aveva dato loro per sfamare tutta la folla. È interessante che il testo abbia una progressione verso il credere in Gesù per comprendere poi che Egli dà la sua carne in cibo attraverso il pane dell'Eucaristia. Mangiare per la fede e credere per il cibo.

Pane dal cielo

Da quel versetto inizia la domanda sul segno: "Quale segno compi perché possiamo credere in te?" (Id 30). Un segno è la prova data da Dio in favore di Gesù che assicura la sua parola, affermando che è Lui che dà il pane della vita eterna. Questo cibo sarà dato dal Figlio dell'uomo. Colui che era segnato dal sigillo di Dio (Id 27). Gli ebrei ebbero la prova del miracolo che approvò l'opera di Mosè: "I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come sta nella Scrittura: 'Diede loro da mangiare pane dal cielo'". La storia della manna è affascinante. Non c'è spiegazione della parola “manna”. Una possibile deriva da ciò che le persone hanno detto quando hanno visto la manna (man'hu – cos'è questo?). Tutta la storia di questo popolo, più che un racconto storico, è una profezia sul futuro Messia. Gesù si mette in questa profezia. La parola di Mosè fu garantita dal miracolo della manna. La parola di Gesù dice che darà il pane che dona la vita eterna e uccide ogni fame. La Manna non ha dato la vita per sempre. Invece credere in Gesù è avere la vita eterna.

Vero pane

“Il Padre mio vi dà il vero pane dal cielo” (Id 32). Quel pane è Gesù che è stato donato dal Padre per la vita del mondo. Poi chiedono: "Signore, dacci sempre quel pane!" Stavano ancora pensando al pane materiale. Gesù risponde con l'affermazione che percorre tutto il capitolo 6: “Io sono il pane della vita. Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete» (id 35). Questo Pane sostiene la vita nella sua totalità. Qui abbiamo il cibo che dà vita al mondo e ai cuori. Tendiamo a spiritualizzare l'Eucaristia al punto da rimanere nella lode. Gesù pone la questione del sostentamento della vita: “Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Id 35). Placa la sete e la fame di Dio presenti in ogni essere umano. Ma si occupa della vita nella sua totalità: umana, psicologica e spirituale. L'uomo è un tutto. Gesù ci nutre in tutte le dimensioni.

Letture: Es.16,2-4.12-15;Salmo 77; Ef. 4,17.20-24; Gv. 6,24-35.




 
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