Omelia di Pentecoste 23.5.2021




A volte Dio ci raggiunge attraverso il paradosso. Nella Creazione tutto è venuto fuori dal nulla. Sceglie come madre di un popolo una donna dal seno morto. Gesù per essere proclamato Signore è nato nascosto in una stalla. Lo Spirito che è il silenzio, arriva nel mezzo di una tempesta. Forse non c’era bisogno di esagerare così. Ma forse sì!

nº 2068

Omelia di Pentecoste (23.05.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Ricevete lo Spirito Santo

Invia il Tuo Spirito

La storia della salvezza si compie attraverso grandi teofanie in cui Dio si fa presente per rivelare il suo mistero e attirarci alla comunione con Lui. Dalla creazione ha aperto, ripetute volte, il tesoro della sua misericordia. Per la nostra salvezza si è manifestato nel suo Figlio, come Uomo-Dio. Fu una manifestazione prolungata. Senza rumore, fu come la rugiada sull’erba (Dt 32,2). Dio vuole salvare con la tenerezza. Se non è per amore ma per paura non cambia il cuore (S. Alfonso). La teofania di Pentecoste ha qualcosa a che vedere  con la teofania di Dio sul Sinai, quando nasce il suo popolo (Es 20, 18-21). Lo Spirito viene come liberatore di tutte le persone. Lì, davanti allo Spirito, è riunito l’universo, rappresentato dalla diversità dei popoli. Geograficamente circondano Gerusalemme. Rinnovando questo momento attraverso la celebrazione che è memoriale di Pentecoste, la manifestazione tocca il cuore e realizza quel mutamento monumentale che avvenne negli apostoli. Da timidi e nascosti, partono con un vigore che è arrivato fino a noi. Oggi e sempre, la Chiesa resta in permanente supplica: “Vieni Spirito Santo e riempi il cuore dei tuoi fedeli con la luce del tuo amore”, perchè? Lo Spirito Santo è vita in noi. Egli è il respiro spirituale come l’aria (Gesù lo chiama vento in Gv 3,8), che mantiene la vita. Chiedere lo Spirito è chiedere che la vita si mantenga. Preghiamo affinchè santifichi la Chiesa e il mondo affinchè si realizzi in noi quello che si realizzò all’inizio della predicazione del vangelo (Colletta).

Santifica la tua Chiesa

Gesù nel suo Mistero Pasquale, ha donato lo Spirito facendo unità di tutti i momenti della salvezza, con la predicazione, nella Croce, nella Pasqua e nella sua Glorificazione. Per questo, nella celebrazione liturgica preghiamo: “Dio, che hai arricchito la Chiesa con i beni del Cielo, conserva la grazia che gli desti affinchè crescano i doni dello Spirito”.  Non confondiamo i doni personali con i doni ecclesiali. I doni dello Spirito sono la vita che  dà alla Chiesa nel suo ministero fondamentale che è servire il Signore e annunciare la grazia del Vangelo. Esistono poi i doni personali che arricchiscono la Chiesa nella comunità e sono meravigliosi per la conversione e la preghiera.  Chi accoglie il dono, sia per la Chiesa compagno nell’evangelizzazione e creativo nella carità verso i bisognosi. Chi si chiude non ha lo Spirito di Dio. La santificazione si fa per la vittoria contro ogni male, vincendo ogni divisione affinchè tutti siano il Corpo di Cristo. Santificazione non è solo un momento spirituale, ma la vita del Corpo di Cristo che siamo noi (Rm 12,5). Lo Spirito non è una devozione personale, ma essere fedeli, coinvolti nella evangelizzazione con la parola e l’azione.

Per la grazia e per la predicazione

Nel momento in cui muore Gesù ci dona lo Spirito. Nella prima sua apparizione Gesù dona la pace che è la pienezza dei doni di Dio. Dopo dice: “ Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati, a chi non li perdonerete non saranno perdonati” (Gv 20, 19.22). è il dono della Redenzione che arriva a tutti nella pace universale. In questo momento i discepoli sono inviati arricchiti di tutto il potere di Cristo: “Come il Padre mi ha inviato, anche io invio voi” (Gv 19,21). La missione di Cristo  per impiantare il Regno di Dio è messa nelle mani dei discepoli che agiscono nello Spirito Santo. Il fenomeno meraviglioso della comprensione del Vangelo risiede nella riunione della verità delle lingue e nella confessione della medesima fede. È la pienezza del mistero Pasquale (prefazio). Tutti erano pieni di Spirito Santo e proclamavano le meraviglie di Dio ( At 2, 4.11).

Letture: At.2,1-11;Salmo 103;1Cor.12,3b-7.12-13; Gv 20,19-23




 
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